La loggia di Isozaki agli Uffizi oggetto di un sondaggio di opinione
L'assessore Biagi scrive al Ministro Urbani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 luglio 2002 22:39
La loggia di Isozaki agli Uffizi oggetto di un sondaggio di opinione<BR>L'assessore Biagi scrive al Ministro Urbani

La loggia di Isozaki agli Uffizi è l'oggetto di un'indagine condotta tramite interviste personali nella zona dove verrà realizzata la pensilina affiancata da una indagine telefonica a cittadini estratti casualmente per quote proporzionali ai residenti nelle microaree fiorentine e per genere.
Campione era composto da 415 soggetti (residenti a Firenze e turisti, italiani e stranieri, intercettati nelle immediate vicinanze dell’area interessata dal progetto.
Lo Standard di rappresentatività: tutte le ricerche condotte dall’Istituto nell’ambito de l’Opinione dei fiorentini sono rappresentative dell’universo fiorentino (o di parte di questo quando espressamente indicato) impiegando un campione casuale.

Con un campione di questa dimensione (415 soggetti) l’errore statistico (la variabilità che accettiamo per avere delle informazioni da un campione piuttosto che dall’intera popolazione) è compreso nell’intervallo ±4.5% al livello di confidenza del 95%. Possiamo quindi essere sicuri che se la ricerca fosse ripetuta più volte i risultati ottenuti (da qualsiasi Istituto di ricerca con uguale metodologia e frasing della domanda) varierebbero al massimo all’interno del range indicato.
Il progetto è stato respinto da un’ampia maggioranza degli intervistati, ma con un diverso livello di intensità dal campione dei cittadini intervistati telefonicamente rispetto agli intervistati nelle adiacenze di via de’ Castellani (ai quali erano state mostrate le immagini del progetto).
Livello di conoscenza
Circa 2 terzi dei fiorentini si dichiara a conoscenza del progetto (circa il 40% ritiene di conoscerlo in maniera approfondita).

Maggiore è convinzione della conoscenza del progetto, più intensa l’opposizione alla sua realizzazione.
Tra coloro che hanno avuto l’opportunità di vedere le immagini mostrate dai nostri intervistatori l’opposizione al progetto diventa più aspra e intensa (e i giudizi ancora più coloriti). Alcuni intervistati, pur dichiarandosi non informati (e non aver mai visto il progetto) approvano comunque la decisione solo per il fatto che è sostenuta dagli amministratori cittadini. Il 63% delle persone intervistate face to face (ed alle quali erano state mostrate le immagini del progetto) si dichiara in disaccordo con la realizzazione della loggia.

Questa percentuale di dissenso cresce ulteriormente tra i residenti del quartiere monumentale di Firenze; la quasi totalità di quanti che risiedono o lavorano (commercianti e artigiani) nelle vicinanze si mostra ostile alla realizzazione della loggia.
Comunque, dall'indagine condotta sul campo è emerso che una quota di cittadini che non era sufficientemente informata sul progetto, una volta avuta l’opportunità di prenderne visione, ha espresso una decisa opposizione richiedendo un ripensamento sulla prosecuzione dei lavori.
La consultazione
La maggior parte del campione dei residenti intervistati (56%), in considerazione dell’impatto del progetto di Isozaki sul nucleo storico-monumentale della città, ritiene che sarebbe stato opportuno consultare preventivamente anche la cittadinanza.


Fra i fiorentini contrari alla realizzazione della pensilina una quota significativa ritiene che comunque questo tipo di decisioni debbano essere portate avanti dall’amministrazione (che ha ricevuto un mandato in questo senso) senza dover consultare di volta in volta i cittadini.
Gli oppositori del Progetto Isozaki
Una grande maggioranza degli intervistati, sia cittadini sia visitatori, italiani e stranieri, ritiene il progetto assolutamente disarmonico con il contesto architettonico esistente.

Il 75% dei fiorentini ritiene che la loggia di Isozaki non si accordi con l’architettura circostante (povera Firenze! è stata la reazione spontanea di diversi intervistati). Anche i turisti, italiani e stranieri, in visita al capoluogo toscano, ritengono disarmonico e irragionevole l’abbinamento tra gli stili architettonici.
Il giudizio dei residenti nell’area circostante e degli operatori commerciali tende a diventare drastico; la quasi totalità dei fiorentini che vivono in prima persona la zona circostante via de’ Castellani ha parlato apertamente di “bruttura” o addirittura di “violenza”; altri hanno più amenamente fatto rilevare che la funzione principale della “tettoia” si ridurrà “alla raccolta degli escrementi dei piccioni”.


La quota minoritaria di coloro che approvano il progetto di Isozaki parlano di “piacevole contrasto”; “Firenze non può rimanere ancorata ad un passato che non c’è più”; “erano 30 anni che dovevano fare questa nuova uscita degli Uffizi per coprire questo brutto retro”; e, aggiunge un commerciante “va bene gratificare il turismo giapponese, ora che gli americani non vengono più come una volta”.
Anche chi sostiene che la zona ha sicuramente bisogno di una riqualificazione (la maggioranza degli intervistati richiede un intervento in questo senso) tende a rifiutare un progetto ispirato ad un’innovazione che contraddice lo stile di un’architettura urbana sviluppatosi nell’arco dei secoli: “I nostri vecchi si rigireranno nelle tombe!”, “Questi gli hanno perso i’ capo!”, “Icché vuole che capisca un giapponese di Firenze e dei fiorentini!”.
Una commissione per il riesame del progetto
Una quota consistente di cittadini (più della maggioranza) approva l’istituzione di una commissione per valutare le possibilità, e l’opportunità, di rivedere e modificare il progetto.


La parte più critica degli intervistati ha comunque richiesto di conoscere preventivamente i membri di questa eventuale commissione nella quale dovrebbero essere rappresentati, oltre agli architetti e ai politici, anche personaggi della cultura fiorentina, artigiani, commercianti, “autentici” fiorentini che vivono da generazioni nel quartiere.
Opinione su alcune parti storiche e monumentali di Firenze
I fiorentini intervistati ritengono in larga parte che la parte storica e monumentale di Firenze sia stata sottoposta negli ultimi tempi ad uno stravolgimento che ne sta intaccando in profondità l’immagine originaria.

La pensilina di Piazza Stazione (che a suo tempo dette origine a un dibattito forse più intenso di quello che stiamo vivendo in questi giorni) è considerata da 3 cittadini su quattro un altro esempio di bruttura. Preoccupazioni sono state espresse a proposito dell’invasione delle marche e delle insegne del mondo della moda che stanno occupando il centro cittadino; 2 intervistati su 3 esprimono preoccupazione per lo stravolgimento commerciale del centro storico, anche se altri ritengono che si tratti in fondo di un’evoluzione necessaria all’economia cittadina e benefica all’indotto sull’occupazione.
In sintesi
I cittadini sono convinti del fatto che la zona di via Castellani sia da troppo tempo degradata e che un intervento di riqualificazione urbana deve essere portato avanti.
In grande maggioranza i fiorentini (ma anche i turisti, italiani e stranieri) ritengono altresì che il progetto di Isozaki non sia compatibile con la tradizione di Firenze.

Il progettista Isozaki è senza ombra di dubbio uno dei massimi interpreti dell’architettura contemporanea, ma il linguaggio del suo progetto viene considerato estraneo alla specificità della città di Firenze e del suo patrimonio artistico-culturale. I ridotti spazi disponibili del centro storico di Firenze non consentono di realizzare quelle opere moderne che possono invece trovare spazio in altre metropoli europee tipo Parigi, Vienna e Londra (e poste a contrasto con le tracce del loro passato).

Firenze è una città che va trattata con amore, attenzione e rispetto; il grande patrimonio artistico concentrato in uno spazio così esiguo merita un atteggiamento ispirato alla continuità e non alla rottura e all’innovazione. Ogni intervento che vada a inquietare l’attenzione dei fiorentini per la loro città è destinato a scatenare contro gli esecutori, ed i loro committenti, un’inarrestabile flusso di quelle insolenze di cui i fiorentini erano, e restano, maestri. Una città dove dopo quasi 5 secoli (e 20 generazioni!) il pur grande scultore Ammannati non ha ancora finito di pagare lo scotto di una brutta statua esposta in Piazza della Signoria (quella che i fiorentini chiamano Il Biancone) e dove ancora oggi persino i bambini sanno intonare l’antico ritornello: “Ammannato, Ammannato, che bel marmo tu hai sciupato!”.

"Se i risultati del sondaggio sul progetto di Isozaki sono quelli presentati questa mattina da Razzanelli, la maggioranza dei fiorentini gradisce la Loggia di Isozaki per l'uscita dei Nuovi Uffizi".

E' questo il commento dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi dopo la presentazione dei risultati del sondaggio commissionato da Mario Razzanelli all'Istituto Freni. "Mi chiedo - insiste l'assessore Biagi - quale sia l'attendibilità di questo tipo di sondaggi che in precedenza hanno dato risultati ben diversi da quelli emersi da vere consultazioni". Il riferimento diretto è ai due sondaggi commissionati sempre da Razzanelli all'Istituto Freni sul progetto del centro commerciale Coop all'ex Longinotti.

In due occasioni, per la precisione a luglio 1999 e ad aprile 2000, due ricerche effettuate dall'Istituto Freni evidenziarono la contrarietà dei residenti del Quartiere 3 al progetto del centro commerciale Coop. Tanto che nell'aprile 2000 si sostiene che "la scelta dell'Amministrazione comunale viene condivisa da un'esigua minoranza dei residenti inferiori all'8%" e si conclude che "il Quartiere 3 e i suoi abitanti recepiscono in modo assolutamente negativo e come contrario ai propri interessi la scelta in favore del progetto Coop".

Conclusioni smentite poi dai risultati del referendum cittadino che ha visto oltre il 63% dei fiorentini che si sono recati alle urne favorevole al progetto della Coop. Anche le sezioni del Quartiere 3 della zona di Gavinana bocciarono la richiesta di bloccare il progetto. "Il sondaggio commissionato sulla Loggia di Isozaki evidenzia un 25% di favorevoli al progetto dell'Uscita dei Nuovi Uffizi. Visti i risultati passati - conclude l'assessore Biagi - possiamo stare tranquilli: la stragrande maggioranza dei fiorentini è a favore della Loggia di Isozaki".
"Ho scritto al ministro Urbani per chiedergli di valutare se il professor Domenico Valentino abbia ancora l'autorevolezza necessaria per dirigere una delle più importanti soprintendenze italiane".

E' questo uno dei passaggi salienti della lettera inviata dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi al ministro dei beni e le attività culturali Giuliano Urbani dopo la partecipazione del soprintendente ai beni ambientali, architettonici, artistici e demoetnoantropologici alla conferenza stampa indetta dall'Udc (Unione democratica di centro) contro il progetto della Loggia di Arata Isozaki per l'uscita dei Nuovi Uffizi. "Ho chiesto al ministro Urbani - continua l'assessore Biagi - se questa partecipazione a una conferenza stampa indetta dall'Udc, partito che a Firenze è all'opposizione e a cui erano presenti esponenti di An e di Forza Italia, sia compatibile con le funzioni che il professor Valentino sta svolgendo come funzionario dello Stato.

Rispetto le posizioni espresse dal professor Valentino nel suo ruolo di soprintendente e quindi di funzionario dello Stato, ma costui perde la sua autorevolezza quando si presenta insieme a esponenti di partiti politici di opposizione". L'assessore Biagi ha poi informato il Ministro Urbani sulla risposta inviata dal soprintendente Valentino alla richiesta di spiegazioni sui motivi per cui l'Amministrazione comunale non aveva ricevuto informazioni in merito ai reperti rinvenuti in piazza Castellani.

"Il soprintendente Valentino non ha trovato di meglio che dare la colpa della dimenticanza alla dattilografa che ha battuto materialmente la risposta. A questo punto - conclude l'assessore Biagi - chiedo al Ministro Urbani se il professor Valentino abbia l'autorevolezza sufficiente per svolgere le sue funzioni di soprintendente e di rappresentante dello Stato".

Collegamenti
In evidenza