Dal 23 agosto al 1 settembre in scena la musica di Nour Eddine e il tango di Peppe Servillo al Festival delle Crete Senesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2002 19:11
Dal 23 agosto al 1 settembre in scena la musica di Nour Eddine e il tango di Peppe Servillo al Festival delle Crete Senesi

Flavio Albanese ha tutto il merito per questa seconda edizione del Festival delle Crete Senesi, in scena dal 23 agosto al 1 settembre, per essere riuscito a comporre esperienze molto diverse. La sua eclettica direzione artistica ha avvicinato la musica del deserto dell¹artista marocchino Nour Eddine al tango di Peppe Servillo. Eddine, vincitore del Globo d¹Oro per la migliore colonna sonora del film ³Il Bagno turco², suonerà il 25 agosto nella Porta Senese di Buonconvento mentre il cantante degli Avion Travel sarà il 29 agosto nella Piazza della Resistenza di Monteroni d¹Arbia per ballare e cantare con gli Aires Tango.

Il sipario di questo Festival lo alzerà il 23 agosto la band Ziganamana; arriverà dai Balcani, per suonare nella p.zza Garibaldi di Asciano. Ma Flavio Albanese, 35 anni, ³regista, cantante, attore, scenografo: di tutto di più², come preferisce definirsi, è certo che gli incontri di questo Festival, pur diversi, sono uniti dallo stesso filo conduttore: quello, dice, ³di fare della tradizione la grande occasione di spettacolo. Così, è nata l¹idea di mettere insieme varie situazioni: le Crete Senesi, dove l¹ambiente già di per sé è cultura, offrono gli scenari ideali².

Lo aiutano anche i castelli, ville e torri, che accolgono il Festival: tanti spazi dove la storia e l¹arte creano la giusta atmosfera. Nato a Bari; cresciuto a Roma, è passato da Milano a Napoli dove ha allestito il laboratorio della sua compagnia Di Beato e Angelica. E¹ convinto che ³la seconda edizione ispirerà altre occasioni: laboratori, musica e concerti, teatro di strada, che consentiranno al Festival delle Crete Senesi di prolungarsi nei mesi dell¹anno². Parla per esperienza: dopo aver recitato ed allestito spettacoli in ogni parte del mondo, dal Kenya al Nicaragua, dal Pakistan e Turchia per ritornare in Italia e partire di nuovo, ha maturato l¹idea che il teatro non ha confini.

³E¹ un leit motiv che può servire ad avvicinare popoli e religioni, a portare nuovi stili, a far conoscere come si recita e si canta in altri Paesi. Tanto più convinto dopo essere stato, ricorda, ³il primo artista occidentale ad aver varcato i confini dell¹Iran. Successe quattro anni fa dopo che Katami aveva deciso di aprirsi alla nostra cultura. Certo, il mio spettacolo fu controllato, anche censurato, la trama letta e riletta, comunque, l¹aspetto essenziale fu quello di aver portato una ventata di novità occidentale in un Paese integralista².
Flavio Albanese ha la sua ricetta per trasformare il Festival delle Crete Senesi in un¹occasione che valga tutto l¹anno.

³Riaprire i teatri di questo territorio; coinvolgere le persone; ed anche e soprattutto sensibilizzaare Comuni, Provincia, Regione: perchè -non nasconde- che per concretizzare le idee occorrono fondi e sostegni². Quando parla di arte intende qualcosa di diverso ³dal folklore o da certi stereotipi, come il cabaret: è oramai stressatodalla monocultura televisiva e, così ­commenta-, finisce per annoiare. La cultura dello spettacolo significa richiamarsi alla storia, alle vere tradizioni che resistono nei secoli².
Flavio Albanese per questo Festival vuol recitare per tutti, grandi e piccini: così, nel teatro dei Risorti di Buonconvento, il 27 agosto i Carrara presenteranno lo spettacolo per bambini ³Cian Bolpin e gli stivali magici².
Nelle Crete Senesi Flavio Albanaese manda in onda ³Radio Clandestina² sincronizzandosi con Ascanio Celestini che racconterà la sua ³Orazione Civile² nell¹antico Castello di San Giovanni.

Il 24 agosto Nicla Morletti nel Castello di San Gimignanello metterà insieme gli aneliti poetici di Mario Luzi e le musiche di Astor Piazzolla nel recital spettacolo ³L¹ultima canzone d¹amore². Il cartellone del Festival delle Crete Senesi calerà il 31agosto nella Torre di Bibbiano di Buonconvento, con replica il 31 nell¹Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, quando la Compagnia di Beato e Angelica reciterà la commedia ³Arlecchino servitore di due padroni².

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