Oggi quarto seminario di Montagne della montagna sul Monte Argegna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2002 18:34
Oggi quarto seminario di Montagne della montagna sul Monte Argegna

FIRENZE- Politiche su misura, integrate e diversificate, per rilanciare le montagne della montagna toscana. Questa la parola d’ordine emersa dal seminario che si è svolto oggi al Santuario della Madonna della Guardia, sul Monte Argegna, in Garfagnana, sul tema “Economia della montagna, fattori di sviluppo e valorizzazione delle risorse”, il quarto organizzato dalla Regione in preparazione della Conferenza regionale della montagna. Al centro del convegno l’esigenza, posta da tutti gli intervenuti, enti locali, rappresentanti delle categorie economiche, operatori turistici e commerciali, di valorizzare l’identità dei tanti territori montani di cui è ricca la nostra regione e che non possono essere omologati e ricondotti ad una unica visione.

E’ in questa diversità il punto di forza della Toscana e della sua montagna. “Ogni territorio – ha detto l’assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna - possiede una sua identità fondata su saperi, tradizioni, storia, memoria locali. Di tutto questo possiamo fare un fattore di sviluppo, trasformandolo in capacità di attrazione, in valore aggiunto in grado di rendere produzioni e territori competitivi a livello europeo”. E’ la sfida della qualità che si gioca a livello locale e per vincere la quale la Regione si è attrezzata con una serie di strumenti che vanno dai fondi europei ai piani di sviluppo locale, dai patti territoriali agli strumenti per sostenere gli investimenti in innovazione e ricerca.

“Tassello fondamentale di questo quadro – ha affermato Brenna - la collaborazione con gli attori locali dello sviluppo: soggetti imprenditoriali, enti locali, sindacati, associazioni”.
E se la parola d’ordine è intergrazione, la sfida della qualità non si vince senza una qualificazione del commercio e del turismo che, nelle zone montane, assumono caratteristiche peculiari. “Con circa 1 milione di presenze ufficiali - ha spiegato l’assessore al turismo, commercio e terme Susanna Cenni - il turismo nelle montagne toscane rappresenta circa il 3 per cento del movimento turistico complessivo.

Una percentuale che può crescere, e ci sono già segni incoraggianti, perché la montagna sembra incarnare bene alcune tendenze che si stanno affermando, come il desiderio di svago, relax, la ricerca della natura e del benessere”. Potenziare l’offerta e l’attrattiva rappresentata dai prodotti agroalimentari tipici, valorizzare percorsi naturalistici, migliorare servizi e infrastrutture sono elementi chiave per uno sviluppo sostenibile, in sintonia con l’ambiente e rispettoso degli insediamenti e delle popolazioni locali.

“Per questo la Regione sta prendendo iniziative di sostegno delle botteghe di montagna, elementi vitali per la sopravvivenza dei centri minori e delle comunità locali”. Vanno in questo senso anche le misure di cui ha parlato l’assessore all’ambiente Tommaso Franci. “Stiamo lavorando in questa direzione con il Fondo Alto – ha ricordato - che prevede incentivi ad hoc per le imprese che operano in queste zone. Analogo l’obiettivo dello sconto sull’Irap sempre rivolto alle imprese montane e, da quest’anno, l’eliminazione dell’imposta regionale sulle attività produttive per gli spacci e i piccoli empori polifunzionali”.

In quest’ottica si muovono anche le politiche regionali per l’agricoltura che, come ha detto l’assessore Tito Barbini, “con l’ultimo Piano di sviluppo rurale hanno destinato oltre 150 milioni di euro alla selvicoltura e a misure destinate alle foreste toscane. Analoga attenzione è stata data alla salvaguardia degli allevamenti caratteristici , che aveva già visto anche il varo di una legge ad hoc” Barbini ha quindi illustrato strumenti e opportunità offerte da programmi europei come Leader plus, che riguarda la totalità delle montagne toscane.

“Proprio in questi giorni – ha ricordato – la Regione ha dato il via libera ai piani presentati da otto gruppi di azione locale, dando il via alla fase operativa che vede l’attivazione di investimenti pari a 60 milioni di euro” .

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