Martedì 14 maggio al Teatro Aurora di Scandicci Diamanda Galàs

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2002 11:15
Martedì 14 maggio al Teatro Aurora di Scandicci Diamanda Galàs

Quattro ottave di estensione al servizio non del bel canto, bensì di una sofferta ricerca dei limiti dello strumento voce e della narrazione, senza mezze misure e cautele autocensorie, di temi terribili: l'Aids, il disagio mentale, la guerra. Non può dirsi piacevole o di facile ascolto la voce della Galàs, così come le sue opere non si prestano ad uso di commercio. Frutto forse, questa vocalità esasperata, di un divieto, quello di genitori greci di religione ortodossa emigrati a San Diego, che nel canto intuivano un'espressione artistica peccaminosa.
Diamanda Galàs debutta nel 1979 con "Wild Women with Steak Knives".

"Plague Mass" è considerato il suo progetto più conosciuto. L'opera è stata scritta dopo la morte del fratello nel 1986 per Aids. Nei testi la Galàs attacca violentemente la Chiesa Cattolica per le sue posizioni riguardo al sesso, e con queste dichiarazioni la cantante si guadagnava anche l'accusa di blasfemia. Il suo ultimo album, "Definixiones", è dedicato ai genocidi del popolo armeno e dell'Anatolia avvenuti nel 1915 e nel 1922. Attualmente la Galàs sta lavorando alla composizione di un'opera, " Nekropolis", che debutterà nel 2002.

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