Seconda edizione per “Le ferite dell’Arcobaleno”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 marzo 2002 19:27
Seconda edizione per “Le ferite dell’Arcobaleno”

9 marzo 2002 – Nel secondo semestre del 2001, il quadro riassuntivo dei reati a danno dei minori nella provincia fiorentina (denuncie pervenute agli uffici della Polizia di Stato) registra 52 violenze sessuali, 23 maltrattamenti in famiglia, due casi di detenzione di materiale pedopornografico, due di cessione di materiale pedopornografico, due casi di lesioni, uno di sottrazione di minori, quattro casi di sfruttamento di prostituzione minorile, tre di impiego di minori nell’accattonaggio, due di abbandono di minori, uno di riduzione in schiavitù e, infine, un’omessa denuncia all’Autorità Giudiziaria.
Sono anche queste le dolorosissime ‘ferite’ che oscurano il sole dell’infanzia e di cui si è parlato questa mattina, su iniziativa del Presidente del Consiglio provinciale Eugenio Scalise, nella Sala Quattro Stagioni di Palazzo Medici Riccardi, in occasione della presentazione della nuova edizione del volume ‘Le ferite dell’arcobaleno’, curata per la Presidenza del Consiglio Provinciale di Firenze da Emanuele Bartolozzi e Gabriella Picerno.
La pubblicazione, che è stata oggi introdotta dal professor Giampaolo La Malfa, dell’Università di Firenze, presenta contributi di Sandra Landi, Cristina Stefanini, Grazia Martinetti, Barbara Tamborrino, Mariella Primiceri, Paola Scuffi e Monica Bocelli.
“La prima edizione era andata esaurita – ha spiegato il Presidente Eugenio Scalise - ma ora ne abbiamo resa disponibile una nuova, che credo aiuti davvero a salvaguardare quel bene prezioso che è la felicità dei bambini”.

Nel libro si prendono in esame i temi della pedofilia, della violenza all’interno della famiglia, della violenza psicologica.
‘Le ferite dell’arcobaleno’ è un vero e proprio vademecum contro la pedofilia. “La lettura del libro mi è stata davvero molto utile – continua Scalise – per conoscere più a fondo un tema sul quale spesso si riflette sulla spinta dei fatti di cronaca dei quali, dopo pochi giorni, non ci ricordiamo più. Il libro pone il problema in modo serio e rigoroso chiamando tutti, genitori, cittadini, istituzioni, insegnanti, medici, psicologi ad assumersi la propria parte di responsabilità”.


La famiglia e la scuola sono i cardini su cui poggiare l’azione formativa per prevenire e intervenire. E’ una battaglia che, scrivono Barbara Tamborrino ed Emanuele Bartolozzi, “richiede una vera e propria strategia operativa in tutte le forze sociali”.

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