Abbate e Pieri (FI): «Si vendono i gioielli di famiglia per far cassa e si creano nuove spa, baracconi per aumentare i posti da occupare»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2002 13:13
Abbate e Pieri (FI): «Si vendono i <I>gioielli di famiglia</I> per far cassa e si creano nuove spa, <I>baracconi</I> per aumentare i posti da occupare»

«Si vendono i "gioielli di famiglia" per far cassa e si creano nuove società per azioni, veri e propri "baracconi" per aumentare i posti da occupare». L'accusa è dei consiglieri di Forza Italia Valerio Abbate e Massimo Pieri. «Il bilancio 2002 - hanno spiegato i due esponenti del centrodestra - prevede la vendita di importanti pacchetti azionari, come quelli dell'aeroporto di Firenze e della Centrale del Latte e la creazione di una serie per la gestione del nuovo stadio di atletica, dei cimiteri, del parco delle Cascine e del parco dei Renai.

Ovvero di enti inutili». «Nel bilancio 2002 - hanno aggiunto Abbate e Pieri - vi sono altre voci negative. Come quella per le consulenze esterne. Il Comune aveva promesso di ovviare al problema garantendo una adeguata formazione ed aggiornamento professionale dei propri dipendenti. Se così è stato non si capisce però come mai sono aumentati i contributi per le consulenze esterne». «Quanto all'aumento dell'addizionale Irpef ed alla diminuzione dell'Ici - hanno proseguito i due consiglieri di Forza Italia - non si capisce come mai l'amministrazione non abbia scelto il criterio della progressività: in questo modo sono equiparati i redditi bassi con quelli medio-alti, chi possiede un piccolo appartamento e chi invece una mega-villa.

Per quanto concerne la tassa rifiuti per quale motivo non si cerca poi di premiare fiscalmente il cittadino che fa la raccolta differenziata rispetto a quello che non lo fa?». «Senza dimenticare - hanno concluso Abbate e Pieri - che nel bilancio ci sono, fra buoni ordinari, multe previste e riconversioni dei mutui, circa 110 miliardi di lire di entrate incerte. Si tratta di operazioni legittime in quanto previste anche dalla legge finanziaria 2002 ma comportano per il Comune entrate non garantite e di incerta quantificazione.

La portata finanziaria di tali operazioni di alchimia contabile deve essere valutata con scetticismo e prudenza e comporta un giudizio negativo sull'operato della giunta Domenici. Una corretta gestione amministrativa dovrebbe invece individuare le entrate certe sulle quali poter contare e quei costi superflui ed inutili da poter tagliare».

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