Amici della Musica: classici e contemporanei al Teatro della Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2002 19:39
Amici della Musica: classici e contemporanei al Teatro della Pergola

Sabato 23 Febbraio, alla Pergola (ore 16), torna ad esibirsi il QUARTETTO KELLER, formazione di origine ungherese che ancora una volta dimostra la capacità di padroneggiare le diverse esperienze di un repertorio molto vasto: l’apertura del concerto è nel nome del classico Haydn, al quale fa poi seguito il Quartetto n. 1 del contemporaneo compositore transilvano Ligeti; chiusura con Schubert, il sempre piacevole Quintetto op. 163, che nell’occasione coinvolge il violoncello raffinato, e per il Keller familiare, di MIKLOS PERENYI.


Fondato nel 1987, il Quartetto Keller riunisce quattro musicisti che si sono conosciuti durante gli studi al Conservatorio di Budapest, e nel 1990 si è imposto all’attenzione di pubblico e critica vincendo due dei più importanti concorsi internazionali, quello di Evian ed il “Borciani”. Cresciuto anche sotto la guida autorevole del compositore Gyorgy Kurtag, fin dagl’inizi ha saputo unire al grande rispetto per la tradizionale letteratura quartettistica – e cameristica in generale - la curiosità di poter lavorare con compositori contemporanei, non di rado elaborando programmi che possono proporre insolite combinazioni, ad esempio fra Bach e Kurtag.

L’intensa attività concertistica del Quartetto Keller, svolta a livello internazionale e testimoniata da mirati impegni discografici, spesso coinvolge altri musicisti di alto rango. Fra questi, troviamo proprio Miklos Perenyi, anch’egli ungherese, talento precoce che è stato allievo di Enrico Mainardi e del mito Pablo Casals, compositore per diletto e soprattutto solista rinomato in un repertorio che va dal Seicento alla contemporaneità.
Protagonista del concerto di Domenica 24 Febbraio, al Saloncino della Pergola (ore 21), è RICHARD STOLTZMAN, l'anticonformista ed eclettico clarinettista celeberrimo in tutto il mondo che si presenta con un programma di strabiliante virtuosismo, dove la “Prémiere Rapsodie” di Debussy spiana la strada ad un ricco florilegio di arrangiamenti e trascrizioni da pagine ben note di Richard Rodgers, Leonard Bernstein, George Gershwin e Duke Ellington.

Ad accompagnarlo c’è il figlio, PETER STOLTZMAN, pianista appassionato cultore di jazz e pop, cantante e compositore, spesso al fianco del padre in registrazioni ed apparizioni concertistiche. È ancora un’occasione significativa per ammirare Stoltzman, che con la complicità pianistica del figlio non mancherà di affascinare con quel virtuosismo e quella sensibilità musicale che gli hanno fatto conquistare le platee di tutto il mondo, ma soprattutto con quella straordinaria versatilità di interprete che è tale da fargli affrontare con egual disinvoltura il repertorio classico, quello jazz e quello pop.

Per il talento dimostrato nelle sue esecuzioni (documentate anche da incisioni che hanno avuto i Grammy Awards) e per aver creato col clarinetto possibilità espressive inaspettate, creando sbigottimento ma anche entusiasmo nel pubblico e nei critici, Richard Stoltzman è uno dei più richiesti concertisti di oggi.

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