FIRENZE 9 FEBBRAIO 2002 Il 2001 è stato un anno positivo per il sistema imprenditoriale toscano che ha raggiunto un tasso di crescita di +2,5 punti percentuali (+8.191 unità il saldo fra iscrizioni e cessazioni, per lo più a favore delle imprese in forma societaria), facendo così registrare il miglior risultato dal 1997.
Le imprese che si sono iscritte alle Camere di Commercio per l'anno di riferimento sono state 27.764 (escluso il settore agricolo), pari ad un
tasso di natalità dell'8,3%.
Le cessazioni sono state 19.573 (tasso di mortalità 5,9%), ai livelli più bassi dal 1997 e per la prima volta al di sotto del 6%.
E' il quadro definito dall'Ufficio Studi dell'Unioncamere Toscana sulla base dei dati Movimprese (natalità e mortalità delle imprese) secondo cui il tasso di natalità delle imprese toscane supera di poco il valore medio nazionale (+8,2%), permanendo uno dei più elevati nell'ambito del Centro Nord, collocandosi in linea con il Veneto (+2,5%) e davanti a Lombardia (+2,3%), Emilia Romagna (+2,2%) e Piemonte (+1,8%).
Sono dinamiche soprattutto le province di Grosseto (+3,2%), Arezzo (+2,9%), Lucca (+2,9%) e Siena (+2,8%), mentre Firenze, Prato e Pistoia si collocano su valori più bassi.
A livello settoriale gli incrementi più significativi sono stati fatti registrare dalle costruzioni (+1.986 imprese iscritte presso le Camere di Commercio toscane, per un incremento relativo di +4,2 punti percentuali) e dalle attivitý legate ai servizi alle imprese (+1.150 imprese, pari ad un +3,0%).
Il saldo del settore primario è stato negativo in tutti i suoi comparti, ma con incidenze diverse fra loro: in particolare le 1.308 imprese in meno dell'agricoltura costituiscono la quasi totalità della diminuzione delle imprese del settore stesso (-1.338 imprese, per un decremento del -2,5%).
Le attività manifatturiere nel loro complesso hanno fatto registrare un modesto incremento del numero delle imprese (+128 in termini assoluti, per +0,2 punti percentuali); su questo risultato pesa in modo negativo il saldo prodotto dalle imprese del comparto tessile (-355 imprese, pari al -3,3%), rilevante per l'entità e per l'importanza del settore all'interno dell'economia regionale.
Un comparto che invece ha inciso positivamente sulla dinamica delle attività manifatturiere è quello del cuoio-calzature (+203 imprese, per un incremento del +2,3%) e quello delle confezioni (+111 imprese, per un incremento del +1,5%).