Il Piano strategico entra nel vivo: al via fase di definizione dei progetti per lo sviluppo della città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2002 19:11
Il Piano strategico entra nel vivo: al via fase di definizione dei progetti per lo sviluppo della città

Il lavoro per la definizione di un piano strategico per la crescita e l'ammodernamento della città entra nel vivo. Dalla fase dell'analisi delle potenzialità e dei limiti della città (con la realizzazione del rapporto sulla città, Progettare Firenze), si passa a quella dell'individuazione e della progettazione degli interventi concreti. La nuova fase, inoltre, sarà anche l'occasione per avviare un grande processo di partecipazione e confronto con i cittadini. Un tentativo di progettazione partecipata che avrà in internet, nel sito Progettare Firenze, il suo punto di incontro e sviluppo.

Per passare dalla fase dell'analisi a quella della progettazione sono stati creati tre gruppi di lavoro sui principali assi di trasformazione della città: Innovazione e Cultura, Funzioni e Territorio, Qualità Urbana. I tre gruppi sono guidati rispettivamente da Lucio Lussu, Mario Primicerio e Massimo Livi Bacci, mentre il coordinamento scientifico del progetto complessivo è affidato a Carlo Trigilia. Il compito precipuo dei gruppi di lavoro è quello di individuare i progetti capaci di promuovere l'innovazione e la qualità sociale nell'area metropolitana.

Vi saranno progetti di veloce realizzazione, come quello dell'Arno, della rete dei parchi metropolitani, del Sistema Museale fiorentino e di un urban center, nonché alcuni importanti progetti nel campo della integrazione degli immigrati e dell'assistenza agli anziani, della formazione professionale e della qualità del lavoro. Vi sono, poi, progetti di medio e lungo periodo, tra cui possiamo ricordare la realizzazione della Città del Restauro, la collaborazione tra Università ed imprese nel campo delle nuove tecnologie applicate alla fruizione conservazione dei beni culturali, la tutela e valorizzazione del centro storico fiorentino e il rilancio delle residenze per i più giovani.

La fase di elaborazione dei progetti concreti sarà un percorso articolato, ma anche veloce e partecipato. Ogni gruppo opererà e collaborerà con gli amministratori locali e con i rappresentati dei consigli comunali. Verrà individuato, per ogni gruppo, un "Comitato di Riferimento", di cui faranno parte le associazioni, le istituzioni, gli operatori economici, culturali e sociali interessati al tema. Da questi comitati, successivamente, deriveranno degli specifici gruppi di progetto, per delineare interventi mirati e particolareggiati.

Il lavoro dei gruppi, in ogni caso, si concluderà entro il mese di maggio 2002. Subito dopo, le proposte verranno analizzate e discusse dal comitato di coordinamento e presentate ai consigli comunali e ai diversi soggetti pubblici e privati locali. Tutte le proposte, inoltre, vedranno la partecipazione attiva dei cittadini che, attraverso il sito internet e gli incontri diretti, potranno avanzare dubbi, proposte e suggerimenti. Nel mese di settembre 2002, infine, dovrebbe vedere la luce il piano strategico della città metropolitana .

In questi primi mesi di lavoro, intanto, il comitato promotore per il piano strategico, di cui inizialmente facevano parte il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il rettore dell'Università, il presidente della Camera di Commercio, i rappresentati di Cgil, Cisl e Uil, Confesercenti, Confcomercio, Associazione industriali e Cna, si è ampliato e trasformato in comitato di coordinamento. Dopo Forum della città metropolitana, che si è svolto il 31 ottobre 2001, hanno aderito al comitato la Provincia di Firenze, i comuni di Scandicci, Pontassieve, Impruneta, Campi Bisenzio (in rappresentanza delle varie zone dell'area metropolitana), la Sovrintendenza ai Beni Artistici, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Impresainsieme (in rappresentanza di Confesercenti, CNA e Confapi), la Lega delle Cooperative, l'Artigianato Fiorentino, l'Unione degli Agricoltori, la Confcooperative, la Confederazione Italiana Agricoltori, due rappresentanze del coordinamento tra le associazioni ambientaliste, Ambiente Lavoro Toscana e WWF.

Del comitato è stata invitata a far parte anche la Fondazione del Monte dei Paschi.

In evidenza