Il Consiglio provinciale a difesa degli aiuti europei per i bovini di razza romagnola (carne salubre e di alta qualità)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2002 14:18
Il Consiglio provinciale a difesa degli aiuti europei per i bovini di razza romagnola (carne salubre e di alta qualità)

Un Regolamento comunitario (il 1257/99), infatti, prevede che il limite massimo perché una razza bovina sia considerata in via di estinzione non possa superare il limite di 5000 fattrici. Questo limite esclude dagli aiuti, a partire dal 2003, i bovini di razza romagnola, che attualmente sono oltre 7 mila. Considerata a rischio di estinzione prima dei limiti stabiliti dal Regolamento, la razza romagnola fin dal 1988 usufruiva degli aiuti comunitari con validità quinquennale, aiuti che finiranno con l’annata agraria 2002.

Il piano di sviluppo rurale della Regione Toscana, visti i limiti posti dalla Commissione europea, non include la romagnola tra le razze soggette agli aiuti comunitari. Bisogna tenere conto che gli allevamenti della razza bovina “romagnola” sono undici in Toscana, uno in provincia di Grosseto e dieci nella provincia di Firenze (nell’alto Mugello).
Il Consiglio provinciale, approvando all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri della maggioranza Vignoli, De Luca, Costantino, Cantini, Pancani e Gatteschi, dopo l’illustrazione del documento da parte di Giovanni Vignoli (gruppo Democratici-Margherita) e un intervento a sostegno della mozione da parte di Alessandro Giorgetti (An), ha impegnato la Giunta provinciale a intervenire presso la Regione Toscana e presso il Ministero delle Risorse agricole affinché sostengano presso gli organismi comunitari una modifica delle norme che escludono dagli aiuti la romagnola.

Vi è infatti una proposta di portare a 7500 fattrici il tetto massimo per rendere possibili gli aiuti comunitari. Al 31 dicembre nello stato italiano risultano esserci circa 7100 fattrici.

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