Domenici: «Il sistema delle autonomie locali non può e non deve essere visto, dal Governo, come un sistema in contrapposizione alle scelte nazionali»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2002 15:42
Domenici: «Il sistema delle autonomie locali non può e non deve essere visto, dal Governo, come un sistema in contrapposizione alle scelte nazionali»

''Il sistema delle Autonomie locali e dei Comuni non può e non deve essere visto, dal Governo, come un sistema in contrapposizione alle scelte nazionali. E' parte integrante del Paese. Eppure oggi, con il tetto stabilito dalla Finanziaria per i bilanci, i Comuni si trovano ad avere gravi difficoltà, a dover fare scelte che permettano di contenere la spesa. Ma investire sui servizi all'infanzia, sul sociale, vuol dire investire sul nostro futuro. E a ciò noi non vogliamo e non possiamo rinunciare''.

Lo ha detto il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, aprendo alla Fortezza da Basso i lavori del XIII Convegno nazionale su 'Percorsi educativi di qualità per le bambine e in bambini in Italia e in Europa', al quale sono presenti oltre 1.500 esperti, operatori e amministratori locali provenienti da tutta Italia. ''Per questo - ha proseguito il Sindaco - anche nella veste di presidente dell'ANCI, ho auspicato più volte modifiche alla Finanziaria in diversi settori, ma in particolare proprio per i servizi all'infanzia e il sociale''.

Quando si parla di ''città dei bambini e delle bambine - ha aggiunto Domenici - è certo che ''non possiamo pensare solo ai servizi che offriamo a loro e alle loro famiglie. Dobbiamo guardare oltre, considerare altri parametri come l'emergenza ambientale e l'inquinamento. Nelle politiche per l'infanzia devono rientrare anche questi aspetti, pur restando i servizi educativi quelli di rilievo più importante. Ed è tutto questo che deve spingerci ad avere una visione comparativa con l'Europa: le nostre politiche sociali devono tenere conto dei riferimenti al welfare europeo''.

Ciò, per il sindaco Domenici, significa guardare ancora oltre, pensare a quanto oggi scrive il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ossia ad un mondo ''dove il divario tra paesi ricchi e paesi poveri sta ancora crescendo. Noi dobbiamo, continuando a sviluppare la qualità e la quantità dei nostri servizi, avere una visione globale, senza ignorare i diritti dei tutti i popoli. Tutto questo, infatti ha molto a che fare con i diritti della democrazia, con quel principio di solidarietà che va riproposto anche alla luce dell'evoluzione che sta vivendo il mondo''.

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