Fittante (Insieme per l'Ulivo in Toscana): «Si alle cooperative private di prostitute per eliminare il racket e la tratta delle schiave»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2002 12:00
Fittante (Insieme per l'Ulivo in Toscana): «Si alle cooperative private di prostitute per eliminare il racket e la tratta delle schiave»

«E’ arrivato il momento di affrontare il problema della prostituzione e dei racket ad essa connessi senza inutili moralismi ed evitando di nascondersi». E’ quanto sostiene Giovanni Fittante, capogruppo di “Insieme per l’Ulivo in Toscana”. «Il fenomeno della prostituzione deve essere regolamentato - ha aggiunto l’esponente del centrosinistra - e per farlo non si può né tornare al passato proponendo un’anacronistica riapertura delle case chiuse né proporre quartieri a luci rosse, soprattutto in periferia, perché si correrebbe il rischio di aggiungere ulteriore degrado a quello già esistente nelle attuali periferie della città di Firenze».

Secondo Fittante «occorre orientarsi verso una soluzione che preveda la possibilità per le prostitute di creare delle forme associative di donne che si autogestiscono arrivando così a limitare da un lato lo sfruttamento, sottraendole alla strada, e, dall’altro, di effettuare controlli sanitari e di ordine pubblico con conseguente vantaggio della tutela di tutte quelle donne che decidono liberamente e consapevolmente di prostituirsi». «Così - ha proseguito il capogruppo di Insieme per l’Ulivo in Toscana - si deve risolvere, in primo luogo, il problema di quel 50% circa di donne che sono costrette a prostituirsi, nella maggior parte dei casi per violenza e per ricatto, prevedendo delle opportunità di reintegro e di tutela tali da consentirgli di uscire dal “giro” a differenza delle donne che decidono liberamente di fare questa professione».

«Non possiamo più rimandare - ha concluso Fittante - occorre porre fine allo squallido spettacolo che si svolge tutti i giorni e a tutte le ore in moltissime vie della città dove ormai per i cittadini residenti è diventato veramente difficile continuare a sopportare».

In evidenza