Il borghese gentiluomo di Molière dall'8 al 13 gennaio al Teatro della Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2002 07:31
Il borghese gentiluomo di Molière dall'8 al 13 gennaio al Teatro della Pergola

Dopo il successo dell’Avaro di Molierè, il Teatro della Pergola ospita un altro capolavoro del grande scrittore francese, Il borghese gentiluomo. Correva il 1670 quando Molière rappresentava questa commedia a Chambord. Tra le più leggere e fantasiose creazioni del drammaturgo, il Borghese è la tipica commedia-ballo in cui le parti danzate e cantate si mescolano mirabilmente all’azione, che scaturisce tutta dalla mania del protagonista, monsieur Jourdain, ricco figlio di mercanti, di voler passare a tutti i costi per nobile.

Anche se sarà schernito dalla moglie e dalla serva, non rinuncerà a prendere lezioni di musica, ballo e scherma. E’ certo che diventerà un gentiluomo. Il suo piano per conquistare come amante una bella marchesa e dare in moglie sua figlia a un conte fallirà miseramente. Una beffa in grande stile manderà in frantumi il sogno di Jourdain. Il nodo tematico del Borghese Gentiluomo è l’impossibile processo d’integrazione tra due classi: la nobiltà (il conte Dorante) e la borghesia (il bottegaio arricchito Jourdain).

Il borghese manifesta la coscienza dell’impossibilità di essere diverso da quello che è. Questo aspetto trova in questo allestimento un contraltare linguistico nella constatazione che Jourdain, i suoi familiari e i domestici parlano spesso in dialetto napoletano, mentre Dorante e la marchesa si esprimono in un italiano erudito.
L’allestimento di Lorenzo Salveti è sottolineato dai costumi d’epoca di Santuzza Calì, dalle scene essenziali di Bruno Buonincontri e dalle belle musiche originali di Lino Cannavacciuolo, raccolte in un CD di recente uscita.

Protagonista d’eccezione è Peppe Barra, capace di offrire un corpo e un’anima al buffo e passionale Signor Jourdain, trasformato per l’occasione in autentico campionario delle mossette, ammiccamenti e virtuosismi vocali. Così la commedia, tra balli , canzoni e spunti farseschi mette in risalto il doppio ruolo di attore e cantante dell’interprete napoletano.

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