Ricordi di un combattente della divisione Acqui a Cefalonia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2001 10:34
Ricordi di un combattente della divisione Acqui a Cefalonia

E' il tema di un incontro che ha luogo il 19 novembre 2001, ore 17.30 - 19.30 presso la Sede del Circolo Rosselli (Piazza della Libertà 16).
Interventi: Valdo Spini, già Presidente Commissione Difesa, Camera dei Deputati, Ivan Tognarini, Ordinario di Storia Moderna, Università di Siena; Marcello Venturi, scrittore; con la partecipazione di Amos Pampaloni, capitano d'artiglieria a Cefalonia.
L’8 settembre 1943 la Divisione Acqui (525 ufficiali e 11.500 soldati) presiede le isole di Cefalonia e Corfù agli ordini del Generale Antonio Gandin.

Il capovolgimento di fronte li obbliga a una confronto diretto con le truppe tedesche di stanza nella zona. Tenere fede all’Armistizio significa per loro: cedere le armi o resistere. Con estremo coraggio, il 15 settembre, l’esercito italiano si impegna in una battaglia che si protrae per un settimana senza esclusione di colpi, compreso l’intervento dei cacciabombardieri tedeschi, che in squadriglie di 30-40 apparecchi per volta mitragliavano e bombardavano le truppe italiane dall’alba alla notte.


La storia ricorda quei giorni come i più sanguinosi di tutto il secondo conflitto mondiale, segnati dall’indomita resistenza della Divisione Acqui contro i tedeschi e dalla conseguente reazione dell’esercito di Hitler. A Cefalonia morirono 9.500 soldati e 390 ufficiali.
Questi morti sono rimasti a lungo dimenticati. Recentemente, una ventata di memoria ha cominciato a soffiare, con la visita nel maggio 2001 del Presidente Azelio Ciampi, che davanti alle pietre di granito nero di Cefalonia ha affermato che «qui è nata la Resistenza italiana» (Sandro Pertini vi si recò nel 1980 e disse che questo olocausto è stato dimenticato «per omertà tedesca e ignoranza italiana»).

Un altro contributo viene dall’interessamento ai fatti di Cefalonia da parte del cinema, anche italiano: dopo la recente programmazione del film: I giorni dell’amore e dell’odio (del regista Claver Salizzato, con Daniele Liotti, Liberto Rabal, Francesco Venditti, Ricky Tognazzi, Riccardo Salerno e Ugo Pagliai; prodotto dalla Metropolis Film), è uscito in questi giorni il film Il mandolino del Capitano Corelli (coproduzione franco, anglo- americana, diretto da John Madden e prodotto e interpretato da Nicolas Cage), liberamente ispirato al discusso romanzo scritto da Louis De Bernière (Captain Corelli’s Mandolin).
Il Circolo Rosselli desidera offrire un contributo e una testimonianza all’affermazione della verità storica con questo incontro – dibattito.


Amos Pampaloni, fiorentino di 90 anni, comandava a Cefalonia la 1a batteria del 33° Reggimento d'artiglieria. Medaglia d'argento al valor militare (con la motivazione Fu il primo italiano a sparare contro i tedeschi e ad animare la Resistenza a Cefalonia), è sopravvissuto miracolosamente all’eccidio. E’ Presidente dell'Associazione Nazionale combattenti e reduci. Marcello Venturi, scrittore, ha pubblicato il romanzo Bandiera bianca a Cefalonia (Feltrinelli 1963) ispirato alla figura di Amos Pampaloni.

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