Nasce l’Agenzia delle Nuove Povertà’ grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione e l’Educatorio di Fuligno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2001 15:45
Nasce l’Agenzia delle Nuove Povertà’ grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione e l’Educatorio di Fuligno

Hanno un’età tra i 62 e i 63 anni, sono tutti italiani e residenti nel Comune di Firenze, la maggioranza (11), fino ad oggi, erano alloggiati in affittacamere, e la popolazione maschile è predominante. Sono i primi ospiti (15 in totale) della nuova struttura di Via Mameli, 16 mini alloggi creati grazie alla ristrutturazione di quella che una volta era una casa/albergo. In totale i posti letto sono 24 e saranno gestiti dall’Educatorio di Fuligno. Sarà quest’antica Istituzione fiorentina, infatti, a gestire questi mini alloggi temporanei (la permanenza massima è di due anni), perché, come ha spiegato l’assessore alle politiche sociosanitarie Giacomo Billi, ‘’l’Amministrazione ha deciso di concentrare intorno a quattro IPAB la riorganizzazione di alcuni settori, e il Fuligno è destinato a diventare ‘L’Agenzia per le Nuove Povertà’’’.

Le altre sono gli Innocenti, che si occuperà dei minori, Montedomini per gli anziani, mentre deve essere ancora definito l’Ente che farà da polo di riferimento per il settore dei disabili. Entro il 2002 l’Educatorio di Fuligno avrà a disposizione, e gestirà, 101 posti letto. ‘’Fino ad ora, con l’inserimento di questi soggetti in affittacamere – ha spiegato l’assessore Billi che insieme al presidente del Fuligno Ezio Barbieri ha presentato l’iniziativa – mancava un vero progetto per il loro reinserimento nella società civile.

Questi spazi ci consentiranno di superare la politica degli affittacamere, che restano comunque uno strumento valido per le emergenze, ma che non offriva prospettive’’. L’idea è proprio quella di iniziare con loro, ‘’fin dall’arrivo nella struttura – ha aggiunto Barbieri – un progetto che li porti ad avere, entro i due anni di permanenza massima consentita nel mini alloggio, un futuro inserimento abitativo, o di altro tipo, oltre che sociale. E’ una scommessa e il lavoro non sempre sarà facile, ma dobbiamo individuare tutte le soluzioni possibili, facendo fondo alle possibilità che ci vengono da leggi nazionali e regionali’’.

Anche per iniziare subito un reinserimento, all’interno della struttura di Via Mameli non ci sarà un servizio mensa o di lavanderia: ogni mini alloggio è fornito di uno spazio cottura e dà la possibilità di lavare i propri abiti agli ospiti. Inoltre ognuno dovrà provvedere a pagare una piccola quota mensile per l’affitto: 50 mila lire per l’alloggio con due posti letto, 85 mila per quello singolo. ‘’E’ un modo per responsabilizzarli – ha aggiunto Barbieri – fin dai primi momenti’’.

La struttura è già attiva dallo scorso 27 agosto, anche se l’inaugurazione ufficiale è fissata per il prossimo 21 settembre alle ore 11,30. ‘’Abbiamo trovato subito molta collaborazione da parte di altre associazioni e soggetti, come la Ronda della Carità e la Parrocchia di Sette Santi – ha concluso Barbieri – e questo è un altro segnale importante di quella sensibilità che è possibile creare attorno a queste problematiche sociali, e per il Fuligno è un modo di interpretare la nuova legislazione che consente la trasformazione di una IPAB in una realtà di servizio, e più solo gestore di un bel patrimonio ormai desueto’’.

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