Il primo incontro sull'Alta Velocità tra i dirigenti del Ministero dell'Ambiente e la delegazione di Idra, associazione di volontariato ambientale fiorentina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2001 15:27
Il primo incontro sull'Alta Velocità tra i dirigenti del Ministero dell'Ambiente  e la delegazione di Idra, associazione di volontariato ambientale fiorentina

ROMA- Temi delle due ore di riunione di ieri l'emergenza idrogeologica provocata dai cantieri TAV in Toscana e l'inchiesta giudiziaria su cantieri, depositi e cave. Idra esprime una moderata soddisfazione per gli esiti dell'incontro, sollecitato direttamente dal ministro Altero Matteoli, come ha riferito il direttore del Servizio Difesa del Territorio ing. Bruno Agricola, che presiedeva la riunione. E' stata accolta la richiesta dell'associazione di avviare un itinerario di confronto e di collaborazione che permetta un interscambio di informazione e proposte con la società civile.

Fra circa un mese l'indicazione del prossimo incontro, al termine dell'attuale fase di riorganizzazione del Ministero dovuta alla ristrutturazione in corso.
I titolari dei servizi hanno ascoltato attentamente gli argomenti della delegazione dell'associazione fiorentina, che ha ricostruito e documentato i quattro scandali progettuali dell'opera: la sottovalutazione delle caratteristiche geologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, la disattenzione per le esigenze di sicurezza dei lavoratori e dei futuri utenti della linea veloce.

Accurata nota è stata presa anche dei rilievi mossi anche a molti altri aspetti del progetto e delle sue modalità di esecuzione: le contraddizioni con la normativa europea, le carenze organizzative e nel sistema dei controlli, il mancato rispetto degli accordi sottoscritti in Conferenza di servizi, i contraccolpi sulla salute e sulla sicurezza derivanti dal mancato utilizzo della linea ferroviaria Faentina per il trasporto degli inerti, l'inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere, la messa a repentaglio dei beni culturali e di un'intera città d'arte, Firenze (costretta alla cementificazione di superficie e al rischio di subsidenze per effetto del lungo e tortuoso tunnel chiamato a ospitare i "supertreni", e progettato sotto 170 edifici civili e monumenti importanti come la Fortezza medicea da Basso).
Sulla gravità dell'emergenza idrogeologica tuttora drammaticamente in atto in Mugello ha riferito il prof.

Giuliano Rodolfi, ordinario di Geografia fisica presso l'Università di Firenze e presidente del Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio Ambientale Locale: "La situazione attualmente preoccupa, e non poco. Alcune frazioni abbastanza popolate vengono rifornite da acquedotti, quando fino a poco tempo fa bevevano acqua di sorgente. Ma la cosa che preoccupata ancora di più è che la fascia di impatto idrogeologico si sta ampliando: siamo ad impatti che arrivano già a 3 km e mezzo dalla galleria, non solo sulle sorgenti ma anche sui corsi d'acqua superficiali.

Questo innesca riflessi sulla cittadinanza e sull'ecosistema montano, in quanto il bacino alto dei torrenti vede scomparire del tutto il deflusso, a meno che non sia alimentato da sorgenti in quota, più alte. Si assiste a criticità progressive, man mano che gli scavi avanzano. Come ultima spia di quello che sta avvenendo sono rimaste le sorgenti più alte. Perciò è stato raccomandato a CAVET [il consorzio di costruttori dell'opera, ndr] di aumentare la presenza del monitoraggio su questi punti d'acqua.

Sono andato più volte a controllare personalmente se essi venissero misurati con la dovuta precisione: in realtà alcuni dei punti per i quali si effettuavano misurazioni, messi fuori uso in seguito agli eventi meteorologici dell'inverno scorso, non sono stati ripristinati, quindi non consentono in realtà misure precise e attendibili".
Hanno chiesto infine di riesaminare totalmente il progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze, per le conseguenze dirompenti che l'opera può avere sul delicato equilibrio idrogeologico del sottosuolo della città, l'ing.

Silvano Grazi, docente di Sistemazioni Idrauliche Forestali presso l'Università di Firenze, e il geologo dott. Aldo Cicali.

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