Follonica come New York

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2001 22:12
Follonica come New York

Ma cosa lega, vi chiederete, la città del Golfo con la metropoli americana? Semplice. La ghisa. Follonica può essere infatti definita come la vera capitale di questa lega metallica che volle fortemente il granduca di Toscana, stesso fenomeno che fra la prima e la seconda metà dell'ottocento avvenne anche, con modalità diverse, nella Grande Mela. Fu la ricca borghesia commerciale di New York che iniziò ad apprezzare un materiale come la ghisa che offriva versatilità, resistenza agli incendi (un vero incubo per le città americane) e possibilità di imitare, attraverso le fusioni artistiche, gli stili dell'architettura passata.

Sorse addirittura un quartiere nella parte sud di Manhattan, quello di SoHo, le cui abitazioni avevano facciate interamente in ghisa, con stili che andavano dal rinascimento italiano allo stile impero francese. Ma tutta la città fu interessata da questa nuova era della ghisa: dal grande magazzino Stewart (la più grande costruzione in ghisa al mondo) alle torrette di avvistamento antincendio, dai ponti di Central Park al Chelsea Hotel, per citare alcuni esempi. Così dopo un periodo di oblio e di abbandono oggi assistiamo ad una vera e propria riscoperta, anche dal punto di vista artistico, con iniziative di salvaguardia del patrimonio in ghisa che si moltiplicano.
"Proprio per scoprire un itinerario inusuale nell'utilizzo della ghisa come materiale della modernità dice Lucia Vella del settore edilizia del Comune di Follonica e curatrice del progetto Cast-iron cities - è stato deciso dall'amministrazione Comunale di iniziare questo percorso che deve fare della nostra città uno dei nuclei fondamentali della civiltà della ghisa in Europa, inserito, fra l'altro, in un contesto in cui l'estrazione e la lavorazione dei metalli ha radici millenarie.

Inoltre la produzione artistica di ghisa di Follonica può reggere per originalità al confronto con esempi europei ed extraeuropei simili." L'itinerario che è stato predisposto prevede un'esposizione a New York, in collaborazione con l'Istituto di Cultura Italiana, il cui compito è quello di mettere a confronto le due città della ghisa e far conoscere Follonica in quanto rappresentante di livello degli itinerari artistici toscani. Accanto a questa esposizione si svolgeranno una serie di eventi collaterali sia a Follonica che a New York per valorizzare nel modo migliore l'iniziativa.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo in italiano ed in inglese, che si avvale di contributi qualificati come quelli di Leonardo Rombai e Luigi Zangheri e soprattutto quello di Margot Gayle, la massima esperta di architettura in ghisa negli Stati Uniti, che ha aderito all' iniziativa. "Per studiare gli aspetti scientifici, l'allestimento ed i contenuti di tutto il progetto, - spiega Lucia Vella - il Comune ha predisposto una commissione scientifica composta dallo storico Tiziano Arrigoni, dall'architetto e curatrice della mostra, Barbara Catalani, da Silvia Risani, storico dell'Arte, da Letizia Franchina, architetto della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Siena, da Maria Antonietta Scarpati della Soprintendenza Beni Artistici e Storici e da me stessa."

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