L'amministrazione comunale follonichese ha bandito un concorso fra i cittadini per dare il nome alla propria biblioteca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2001 23:36
L'amministrazione comunale follonichese ha bandito un concorso fra i cittadini per dare il nome alla propria biblioteca

Condividere e non imporre. Con questa filosofia, che l'amministrazione comunale di Follonica non si limita mai ad applicare, è stato chiesto ai follonichesi di dare il nome alla propria biblioteca, una istituzione che ha più di trenta anni, e il cui patrimonio ammonta a oltre centoventimila volumi catalogati, cinquemila testate di periodici e circa duemila fra videocassette, cd musicali e cd rom. Così è stato indetto dal mensile del Comune "La Città", una sorta di "concorso" tra i follonichesi il cui fine è quello di assegnare un nome alla biblioteca.

Si può proporre di tutto: dai nomi di letterati, musicisti, navigatori e poeti ai nomi di fantasia, a quelli che fanno riferimento alla particolare ubicazione dell'edificio o che pescano nella storia locale. "Un nome rappresenta in fin dei conti l'identità di ciascuno, delle cose o delle istituzioni dice il sindaco Emilio Bonifazi - L'appello che abbiamo lanciato alla cittadinanza è solo apparentemente un gioco perché in realtà rappresenta un modo concreto per invitare alla partecipazione. La Biblioteca è un pezzo di vita della città, un luogo dove molti si riconoscono e che ricordano sempre con piacere.

Darle un nome significa identificarla meglio e contribuire ad una sua maggiore qualificazione."
Per il vincitore del concorso la grande e immortale soddisfazione di vedere la propria scelta premiata e con la consapevolezza di lasciare ai posteri una piccola impronta di se stesso, che certamente non è cosa da poco. Per partecipare è semplice basta compilare e inviare il coupon, riportato nell'ultimo numero de "La Città", all'ufficio relazioni con il pubblico o all'ufficio protocollo del comune di Follonica, alla Civica Pinacoteca o direttamente alla Biblioteca.

Le proposte pervenute saranno poi valutate da un'apposita commissione giudicatrice.

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