G8: ne vederemo delle belle!

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2001 19:10
G8: ne vederemo delle belle!

Firenze, 17 Luglio 2001- Accredito giornalistico negato alla responsabile dell'ufficio stampa dell'ADUC, Donatella Poretti, per seguire i lavori del G8, e del fatto che nella sua storia non risulta alcun carico pendente o in giudicato, e che, per chi l'ha incontrata in qualche manifestazione che in qualche modo potesse avere a che fare con l'ordine pubblico, si trattava, per esempio, di iniziative pacifiche contro la pena di morte o per la liberazione del Tibet.
La stessa Poretti ha inviato una lettera ai mezzi d'informazione della citta' in cui ha la residenza anagrafica (Arezzo), ponendo la domanda se, l'addetto all'ordine pubblico di quella citta' (la Questura), presumibilmente interpellata dal Ministero degli Interni per verificare la pericolosita' o meno di chi intendeva seguire professionalmente i lavori del G8, emettendo segnalazioni di pericolosita' di questa tempra, svolga la sua funzione di tutela.

Grazie ad un certo rilievo sulla stampa locale, stiamo aspettando qualche segnale di chiarimento.
"Per l'occasione del G8 di Genova -racconta Donatella Poretti in una lettera aperta ai parlamentari italiani- alla fine di maggio ho compilato tutti i formulari messi a disposizione dalla Farnesina per l'accreditamento come giornalista. Normale routine, visto che non era la prima volta. Il 13 luglio scorso la Farnesina ha telefonato all'emittente Radio Radicale (la testata che aveva richiesto la mia collaborazione per lo specifico) e ha comunicato che sul totale delle domande di accredito presentate, una era stata respinta per motivi che non potevano essere comunicati e di cui loro stessi non erano a conoscenza.

La persona non accreditata sono io!
Non avendo carichi pendenti o in giudicato (solo poche settimane fa mi e' stato rinnovato il passaporto senza alcun tipo di nulla-osta o dubbio), non comprendo e non posso immaginare i motivi per cui mi e' stato negato il diritto a svolgere la mia professione.
Mi chiedo quali sono stati i criteri di accreditamento della stampa, quali indagini sono state fatte, quali strutture e quali apparati sono stati utilizzati, e questi, a loro volta, che criteri usano per difendere il nostro ordine pubblico.
Pensando a quel che ho fatto -e che in qualche modo possa avere a che fare con questioni di ordine e sicurezza pubblica- ammetto di aver partecipato e talvolta organizzato manifestazioni pacifiche, per esempio, contro la pena di morte o per la democrazia in Cina, nei modi previsti dalla legge e senza violare alcuna legge (almeno nei tempi e nei modi in cui cio' abitualmente viene fatto notare ad un cittadino).

Cosi' come ammetto la mia attivita' di responsabile dell'ufficio stampa dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori).
Se questi sono elementi sufficienti a credere che io sia un pericolo per la sicurezza durante un vertice come quello dei G8, ritengo che dovrebbero essere molto pochi i giornalisti ritenuti idonei a seguire l'evento; a meno che non si creda che un giornalista sia tale in quanto senza passioni o slanci politici, e soprattutto che, per il lavoro che svolge, non debba manifestare queste passioni e questi slanci: forse sarebbe un modo di esercitare la professione che si potrebbe confare a regimi, sul piano delle liberta' individuali, nominalmente diversi e lontani dal nostro.
In questo contesto e con questi risultati, mi e le pongo la domanda se per il vertice genovese dei G8 la sicurezza sia davvero garantita, per tutti: pro-G8, anti-G8, indifferenti, residenti, passanti occasionali.
Questo e' quanto mi sento di dedurre da cio' che mi e' accaduto e le chiedo se possa e voglia utilizzarlo nell'esercizio del suo ufficio di parlamentare".
Amano i McDonald's, non si vergognano di guardare Mtv, adorano Internet e la Coca-Cola: sono i "beoti" della cosiddetta "Mc Generation", che lanciano un appello a favore della globalizzazione.

A sostegno del documento sono arrivate alcune firme di prestigio: Vittorio Feltri, Lorenzo Infantino, Alberto Pasolini Zanelli, Sergio Ricossa. Nell'appello dai toni provocatori la Mc Generation afferma di credere "nella creatività, nell'innovazione, nel buongoverno, in Internet e nel logo", e lancia un messaggio alle tute bianche e al Genoa Social Forum: "continuate pure la vostra guerriglia, ma non vi lasceremo parlare a nome di noi tutti: i giovani si meritano di meglio". "Non abbiamo paura delle nostre idee " affermano Alberto Mingardi e Paolo Zanetto, ideatori dell'appello" e vogliamo dare voce a quella maggioranza silenziosa di giovani a cui non frega niente del G8 e delle ricette retoriche per i problemi mondiali.

Quando al Millennium Round a Seattle mille contestatori sfasciavano le vetrine dei McDonald's, 180 milioni di ragazzi mangiavano hamburger nel resto del mondo: i giovani questo weekend non saranno certo a Genova, ma a casa a guardare Mtv".
Come commentare? Auguriamo loro "Buona mucca pazza a tutti!"

"Pochi ormai si chiedono se esista una differenza tra GRANDI OPERE PUBBLICHE e OPERE PUBBLICHE UTILI", scrive vicepresidente dell'Associazione fiorentina Idra Pier Luigi Tossani.

E ricorda che c'è bisogno urgente di progetti "che non massacrino il territorio e non umilino i cittadini, con la sola contropartita di far arricchire i grandi consorzi concessionari a spese del pubblico erario". Le lobbies aziendal/politico/sindacali sempre più impoveriscono il territorio, la sanità, le pensioni, e sempre più fanno lievitare il debito pubblico, arricchendosi a dismisura. La TAV in particolare presenta allo Stato fatture per decine di migliaia di miliardi (spese a piè di lista: sulla tratta Firenze-Bologna, TAV stessa ha reso noto che il costo dei lavori è aumentato del 40% negli ultimi sette mesi), "per un'orgia di trafori inutili e pericolosissimi, nei quali in caso di incidente i morti si conterebbero a centinaia".
L'associazione fiorentina Idra mette inoltre in guardia il Genoa Social Forum dagli "antiglobalizzatori dell'ultim'ora": "Non possiamo registrare che con amarezza l'operazione-maquillage che la Regione Toscana attua in questi giorni, promettendo il proprio gonfalone all'appuntamento di Genova.

La Regione Toscana, in realtà, attraverso le due ultime Giunte di governo, può vantare un concorso di responsabilità ad altissimo livello in una vicenda che visto l'emarginazione delle popolazioni dalla partecipazione democratica alle decisioni sulla TAV, un'approvazione frettolosa e forzata dei progetti nonostante autorevoli pareri contrari, o addirittura in assenza di qualificati pareri istituzionali, l'insufficienza sistematica dei controlli nella fase della cantierizzazione, la crescita abnorme dei costi pubblici e gravi danni ambientali fra Firenze e Bologna, alcuni dei quali autorevolmente indicati dalla recente iniziativa giudiziaria della Procura della Repubblica di Firenze".

Quanto a noi, scrive Tossani, "manteniamo qui sull'Appennino tosco-romagnolo, sul ‘monte’ di Firenze, Monte Morello, e sotto la cupola del Brunelleschi il nostro presidio contro i globalizzatori del dissesto del diritto e del territorio. Come tutti i giorni, rinnoviamo qui e adesso il nostro impegno per la salute della Terra e dei suoi abitanti".

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