Ieri mattina attentato a Genova a un carabiniere, poi altro ordigno neutralizzato sotto un camper del GSF: è classicamente strategia della tensione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2001 01:32
Ieri mattina attentato a Genova a un carabiniere, poi altro ordigno neutralizzato sotto un camper del GSF: è classicamente <I>strategia della tensione</I>

Un giovane carabiniere di Cortona (AR) è rimasto ferito ieri mattina a Genova dall'esplosione di un pacco-bomba. E' stato sottoposto nel primo pomeriggio ad un intervento chirurgico all'ospedale San Martino.
Dopo il pacco bomba, disinnescata una valigetta esplosiva allo stadio Carlini, punto d'accoglienza delle «tute bianche». Decine gli allarmi nell'arco della giornata. Persino un falso volantino brigatista a Roma: «Al summit ci sarà anche la lotta armata». Evidentemente la manifestazione di sabato fa davvero paura e l'obiettivo è terrorizzare i partecipanti e convincerli a non arrivare a Genova, in tutti i modi!
“Chi ha messo quella bomba non ha nulla da spartire con il grido dei poveri della terra, con i tanti manifestanti non violenti”.

E’ questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini alla notizia della bomba esplosa nella stazione dei Carabinieri di San Fruttuoso che ha ferito il militare di Cortona. “Questi non sono interpreti della domanda di uno sviluppo più equilibrato, giusto e solidale del mondo”. “E’ un episodio gravissimo, da condannare senza incertezze. Esprimo, a nome mio personale e della Giunta regionale, piena solidarietà al carabiniere ferito, Stefano Storri, ai suoi familiari e a tutte le forze dell’ordine impegnate a Genova nel difficile compito di garantire la sicurezza e il diritto a manifestare pacificamente”.

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