Per difendere il diritto a manifestare pacificamente le proprie opinioni il gonfalone della Regione Toscana alla manifestazione del 21 luglio a Genova

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2001 01:06
Per difendere il diritto a manifestare pacificamente le proprie opinioni il gonfalone della Regione Toscana alla manifestazione del 21 luglio a Genova

"Non posso che esprimere la mia preoccupazione per la scelta di limitare la partecipazione civile democratica e non violenta che si sta organizzando a Genova durante le giornate del vertice del G8 -afferma Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana, nella sua newsletter settimanale- Non si deve fare di Genova una città murata dove non si può discutere, incontrarsi, e in cui i vertici del mondo sono rinchiusi in se stessi, come in un fortino assediato". Applicare integralmente il protocollo di Kyoto, valutare seriamente l’ipotesi della Tobin tax, aumentare la lista dei Paesi beneficiari dei programmi di cancellazione del debito, intensificare la cooperazione sanitaria, sviluppare la politica di accoglienza per i perseguitati politici, estendere il microcredito e il marchio etico di responsabilità delle aziende, valorizzare i prodotti biologici.
Questi sono i principali argomenti mercoledì 18 luglio nel meeting "From Global to Glocial" convocato a San Rossore e all’attenzione degli otto capi di stato che si riuniranno a Genova, del governo italiano e della comunità europea.

Un’iniziativa che ha riscosso l’adesione e la partecipazione dei più importanti leader e intellettuali del movimento no global (da Ivan Illich a Vandana Shiva, da Walden Bello a Josè Bovè, dal sindaco di Porto Alegre a Edward Goldsmith) e di amministratori regionali e locali di tutta Europa (da Gunn Marit Helgesen, vicepresidente Crpm e sindaco di Telemark, Norvegia, a Joao Guerreiro, presidente dell'Algrave, Portogallo e commissione intermediterranea, da Tony McKenna, Regione Tipperary, Irlanda, a Leonardo Domenici sindaco di Firenze, da Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna a Riccardo Nencini presidente del consiglio regionale della Toscana).

Il meeting del 18 luglio non sarà quindi un evento sporadico ma sarà seguito da appuntamenti a cadenza annuale organizzati in collaborazione con il Genoa Social Forum.
«La globalizzazione è un fenomeno che non può essere arrestato. Lo si può però governare ed è importante fissare delle regole. Senza, sarà un disastro». Muhamad Yunus, l’inventore del microcredito, il ‘banchiere dei poveri’ premiato con il Pegaso d’Oro della Regione Toscana nel 2000, non potrà essere a San Rossore per il meeting sulla globalizzazione promosso dal presidente Martini.

Ma esprime apprezzamento per l’iniziativa messa in campo dalla Regione. Yunus, con il suo originale sistema di microcredito, ha permesso ad oltre 12 milioni di persone nel Bangladesh di affrancarsi dalla miseria; la Grameen Bank, da lui fondata, ha elaborato un sistema di piccoli prestiti che oggi viene applicato in oltre 50 paesi. «Per i più poveri la globalizzazione – dice Yunus – non è di per sé né buona né cattiva, come le auto. Dipende. Ma occorre che i vantaggi di questa fitta rete di scambi arrivino anche agli strati più bassi.

Occorre dare la possibilità ai più poveri di entrare, non tagliarli fuori. E serve che al grande dialogo degli otto si affianchino in futuro anche altre istituzioni di livello inferiore». «Sono contento – conclude Yunus - che la Regione Toscana stia lavorando affinchè anche le istituzioni locali siano impegnate su questi temi». Il meeting di San Rossore che si svolgerà mercoledì è difatti un modo per tentare di spostare verso il basso il dialogo, «l’inizio di un cammino comune – ha detto Martini – che farà della Toscana il luogo di incontro annuale di tutte le forze contrarie allo sviluppo senza regole».
E di regole e cerchie ristrette parla anche Massimo Cacciari: l’ex sindaco di Venezia intervenuto sul forum telematico allestito sul sito della Regione.

«E’ pura ipocrisia – commenta - pensare che contraddizioni e squilibri possano risolversi con politiche assistenziali e di aiuto. Ma il mantenimento delle attuali “leggi” che regolano il commercio mondiale e l’erogazione dei crediti sono fondamentali per l’egemonia dei paesi occidentali e più industrializzati. Esistono definite gerarchie politiche che sovraintendono il processo di globalizzazione».
Parole di plauso per l’iniziativa di San Rossore anche da Antonino Caponnetto.

«Dalla Toscana – ha commentato su un giornale – spira un salutare venticello di proposte nuove». «Nel discorso sull’antiglobalizzazione – aggiunge – occorre insistere sugli aspetti di giustizia sociale. La sinistra deve tornare a mettere al centro del suo programma tre valori: la dignità dell’uomo, la difesa dei poveri, la lotta contro il crimine organizzato». E tra i testimonial della manifestazione toscana figura anche la poetessa Patrizia Valduga, che ha inviato sul forum telematico una sua poesia: «Non sentite il lamento della terra ? – scrive – Come un gigante gemito che sale.

Sono tre secoli che le fa guerra, con fumi tossici, pegola, pece, con mercato di merce funerale, la nostra bella e riverita specie».

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