Lunedì “laboratorio” dedicato ai biscotti di Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2001 18:44
Lunedì “laboratorio” dedicato ai biscotti di Prato

L’Arci gola Slow food di Prato ha organizzato per il 2001 un nuovo programma di degustazioni con l’obiettivo di diffondere la conoscenza di prodotti e ricette tipiche e di salvaguardare la tradizione locale. L’iniziativa di apre lunedì 9 aprile, alle 21, a Palazzo Novellucci con un appuntamento d’eccezione: la prima degustazione – in assoluto – dei biscotti di Prato. Per la prima volta al prodotto - immagine del territorio pratese verrà dedicato un laboratorio del gusto nel corso del quale si potranno conoscere i biscotti di più produttori.

Il laboratorio – guidato da due esperti, Umberto Mannucci e Alessandro Venturi - sarà preceduto dalla degustazione dei “cantucci” all’anice preparati dal biscottificio Mattei. Gli organizzatori promettono anche abbinamenti, alcuni certamente insoliti e inusuali, con vini e vin santi. Nel paniere delle degustazioni ci sono poi il miele (12 giugno), gli zuccherini (il 15 giugno a Montepiano), i fegatelli nella rete (ottobre) e le pesche di Prato (novembre). Degustazioni dedicate per lo più appassionati di dolci, dunque.

A partire dai mieli di millefiori, di castagno e di acacia per passare agli zuccherini di Vernio, lavorati a mano e insaporiti con l’anice, fino alle pesche, dolcetti tipici del pratese e dell’area fiorentina, che vengono inzuppate nell’alkermes, farcite di crema, e fatte lievitare su assi di legno e panni di cotone umidi. Nell’ambito del programma dell’assessorato alla Promozione dell’immagine e dei prodotti un discorso a parte merita senz’altro la creazione del “presidio” dei fichi di Carmignano.

Dopo la realizzazione del presidio sulla mortadella – che dallo scorso anno, grazie all’intervento di Provincia, Slow food e Arsia ha un suo specifico disciplinare di produzione – l’impegno per la salvaguardia dei prodotti tipici è concentrato sui fichi secchi di Carmignano. I pochi produttori rimasti, alcuni a livello quasi familiare, realizzano attualmente circa 10 quintali di prodotto all’anno, una quantità nettamente inferiore anche alla domanda sul territorio provinciale. Il futuro di una produzione così antica – si sottolinea in Provincia - deve essere assicurato attraverso azioni di salvaguardia nella coltivazione, l’apporto di nuovi produttori e la creazione di una rete di commercializzazione moderna.

Scheda sui biscotti di Prato Farina, uova, zucchero, mandorle e pinoli. Sono questi gli elementi essenziali dei “biscotti di Prato” di cui si trova la prima ricetta documentata in un manoscritto di Amadio Baldanzi, noto personaggio pratese vissuto nel Settecento. Il testo è ancora conservato nella sezione di Prato dell’Archivio di Stato. Da qui inizia la vicenda storica dei biscotti ma la loro origine è sicuramente più antica e affonda le sue radici nella tradizione secolare dei maestri fornai pratesi.

E’ da secoli infatti che il pane di Prato è famoso e ricercato in tutta la Toscana e con esso i “biscotti di Prato” che per consuetudine venivano fatti la domenica negli stessi forni da pane.

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