Esecuzioni capitali a Nablus, città gemellata

Redazione Nove da Firenze
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23 gennaio 2001 15:23
Esecuzioni capitali a Nablus, città gemellata

Nella città palestinese di Nablus, gemellata con la Provincia di Firenze, è stato fucilato un cittadino palestinese, condannato a morte da un tribunale speciale con la motivazione di essere stato collaborazionista di Israele. Coerentemente con le posizioni più volte espresse contro la pena di morte, il Consiglio provinciale, approvando all'unanimità una mozione dei consiglieri Gatteschi (Verdi), Pancani (Comunisti italiani), Lepri (Ds), De Luca (Democratici) e Vignoli (Popolari), ha invitato il Presidente della Provincia "a rivolgere un appello al sindaco della città gemellata di Nablus perché cessino le esecuzioni capitali".
Per Sergio Gatteschi (Verdi) si è ritenuto doveroso estendere il no alla pena di morte alla città gemellata di Nablus, "dove si è proceduto all'esecuzione capitale, dopo un processo piuttosto rapido, di un giovane ritenuto un collaborazionista di Israele".

"L'impegno contro la pena di morte è valido ovunque - ha aggiunto Sandro Targetti (Rifondazione comunista) - Quanto accaduto a Nablus getta ombre sulle prospettive di un futuro stato palestinese, peraltro necessario". Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere di An Alessandro Giorgetti, che in precedenza si è espresso a favore della pena di morte in alcuni casi, ma "in reati come quelli considerati nell'esecuzione di Nablus, anch'io mi schiero nettamente, senza ombra di dubbio, contro l'esecuzione capitale".

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