Polemica nella maggioranza sulle nuove case

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2000 18:37
Polemica nella  maggioranza sulle nuove case

"Avevamo sperato -interviene Riccardo Zucconi, portavoce dei Verdi fiorentini sulla Repubblica di oggi- che l'avvento di Leonardo Domenici a sindaco di Firenze coincidesse con una nuova stagione dell'urbanistica fiorentina più sensibile alle tematiche della sostenibilità ambientale, della fine dell'espansione edilizia della città ed all'avvio del processo di riqualificazione del tessuto edilizio ed urbanistico della città, in particolare delle periferie offese da decenni di insulsa e pessima edilizia (Piagge, Novoli, Rocca Tedalda, area ex Galileo, etc.).

Le ultime scelte dell'amministrazione sembrano invece confermare una solida continuità con gli scenari disegnati dal «vecchio» Prg e hanno introdotto alcuni elementi di novità decisamente preoccupanti. Alla questione della Rsa di S. Domenico e al palazzo demolito di via Finiguerra, pessime operazioni urbanistiche, si è aggiunta la vicenda dei 400.000 mc. di edilizia privata (500 appartamenti più albergo, negozi, parcheggi, servizi, etc.) collocati al di fuori delle previsioni di Prg in una delle aree più preziose rimaste a Firenze libere da edificazioni e a ridosso immediato del centro storico: l'area della stazione Leopolda Porta a Prato.

Sul destino urbanistico di questa area si è acceso negli anni passati un acceso dibattito proprio in virtù della sua importanza strategica. L’area rappresenta una formidabile occasione per riorganizzare il sistema di trasporto merci nella città ancora basato su un sistema di distribuzione inquinante, ingombrante e insostenibile con le caratteristiche architettoniche ed ambientali di una città d'arte e per offrire alla rete commerciale del centro un'alternativa praticabile e funzionale ai nuovi bisogni.

Rappresenta il luogo fondamentale per dare un'alternativa all'uso di viale degli Olmi come bypass di via Ponte alle Mosse ma anche per garantire un parcheggio ai futuri frequentatori del Parco e delle strutture ivi presenti. Rappresenta infine l'occasione per dare alla città un polo artistico musicale aperto alla frequentazione delle fasce giovanili alla costante ricerca di spazi che la città non è in grado di offrire (non a caso la stazione Leopolda ospita le più interessanti manifestazioni di cultura legata al mondo dei giovani).

In contrasto il progetto, se realizzato, comporterà: 1 la presenza di un insediamento urbanistico di 1.500/2.000 nuovi residenti con un ulteriore aggravio di traffico in una zona già fortemente compromessa e che peggiorerà in seguito alla parziale occupazione della sede stradale da parte della linea tranviaria Firenze Scandicci; 2 un traffico di 10.000 auto al giorno (tanti sono i veicoli che passano attualmente nel Viale degli Olmi) che attraverserà il nuovo insediamento residenziale; 3 il peggioramento delle condizioni ambientali sia in termini di inquinamento acustico che atmosferico in un'area che già attualmente risulta essere la più inquinata della città (dati Arpat, Relazione sulla qualità dell'aria nel Comune di Firenze del 1999).

Perché allora proprio alla Leopolda devono essere realizzati i 100 appartamenti per la Polizia e i restanti 400 appartamenti per i privati? Perché non approfittare dei finanziamenti previsti per dare le case alla polizia per riqualificare tutta la situazione ambientale e territoriale di Mantignano Ugnano offesa da anni di interventi sbagliati? Magari con interventi edilizi all'insegna della bioedilizia e del risparmio energetico e delle risorse naturali come indicato dal lavoro svolto in quell'area nel 1999 da 60 bioarchitetti guidati da Cristian Schaller? Oppure perché non collocarli al posto del previsto magazzino dell'Ataf al Guarlone? Per favore recuperiamo un po' di buon senso e riflettiamo sulle scelte che stiamo facendo".
“Se l’idea di città che hanno i verdi fiorentini è quella di costruire 450 appartamenti a Ugnano, allora è un’idea sbagliata.

Lo stesso varrebbe nel caso del Guarlone. In entrambe le aree c’è invece bisogno di riqualificare il territorio, realizzando nuovi servizi e salvaguardando le aree agricole rimaste”. L’assessore all’Urbanistica Gianni Biagi replica all’intervento del portavoce dei verdi Riccardo Zucconi apparso oggi sulle pagine di Repubblica. “L’area di Ugnano – precisa l’assessore - era stata la prima proposta dai privati per costruire le case per le forze dell’ordine con i finanziamenti pubblici.

E’ un’area agricola, il cui valore attuale è molto basso: tutta la rendita derivante dal cambio di destinazione sarebbe andata in mano ai privati. Non sarebbe stato certo un bell’esempio di urbanistica”. “La cultura urbanistica di avanguardia – sottolinea Biagi – si pone come obiettivo il recupero di aree urbane dismesse o sottoutilizzate, proprio come quella di Porta a Prato. In questo modo non si occupa nuovo suolo agricolo e si abbassano i costi per la collettività: realizzare gli interventi in prossimità di servizi che già esistono ne ottimizza l’uso (mi riferisco ad acquedotto, fognature, trasporti) e favorisce la mobilità pubblica, cosa che non avverrebbe con una localizzazione decentrata, che favorirebbe l’uso dei mezzi privati”.

In particolare, continua l’assessore, a Mantignano-Ugnano “la priorità è riordinare il sistema dei fossi agricoli e realizzare un collegamento stradale e di servizio pubblico”. “La scelta di Porta a Prato – afferma ancora Gianni Biagi – darà risposta alle esigenze abitative delle forze dell’ordine, nell’ambito della politica della sicurezza; migliorerà le condizioni di accessibilità con la realizzazione di una nuova strada, che alleggerisca via Ponte alle Mosse; permetterà la pedonalizzazione delle Cascine e affronterà in modo definitivo il nodo viario di Porta al Prato.

Sulla base delle indicazioni fornite dal consiglio comunale, gli uffici stanno lavorando per diminuire la dimensione complessiva dell’intervento, per modificare alcune delle destinazioni d’uso previste (in particolare l’albergo), per una progettazione che si sposi meglio con le esigenze degli abitanti della zona, soprattutto per i parcheggi. Lo faremo insieme alla III commissione consiliare, in modo da consentire una ampia discussione prima del previsto ritorno del provvedimento in consiglio”.

Infine, l’assessore precisa che non si tratta di un intervento da 400mila metri cubi, come scrive Zucconi, ma di 170mila metri cubi: gli alloggi saranno circa 400, di cui 190 per le forze dell’ordine. “Il 13 dicembre – conclude Biagi – ci sarà un’assemblea pubblica a Ugnano sui problemi della zona, a cui parteciperò insieme al vicesindaco Cioni e all’assessore Coggiola. Sarebbe interessante che Riccardo Zucconi illustrasse le sue tesi in quell’assemblea”.

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