Bordi figurati del XV e XVI secolo dalle collezioni del Museo del Tessuto di Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2000 16:24
Bordi figurati del XV e XVI secolo dalle collezioni del Museo del Tessuto di Prato

A conclusione dell'Anno Giubilare, la consueta rotazione espositiva del Museo del Tessuto di Prato porta all'attenzione del pubblico un importante nucleo di reperti tessili rinascimentali, sinora mai esposti in modo sistematico ed ancora poco noti anche alla comunità scientifica. Si tratta di circa cinquanta bordi figurati, una particolare tipologia di tessuti realizzati dalle botteghe toscane (Firenze, Siena e Lucca) tra la fine del '300 e gli inizi del '500, destinati ad arricchire la decorazione e la confezione di paramenti sacri di diverse tipologie, come i piviali, dalmatiche e tonacelle, oppure i paliotti d'altare.

I soggetti che decorano i tessuti figurati esposti dal 16 dicembre sono immagini strettamente connesse alla liturgia e rappresentano temi religiosi, come alcuni episodi della vita di Cristo, oppure l'apparizione della Vergine a San Tommaso ed il dono della Sacra Cintola: soggetto - questo - strettamente connesso alla città di Prato, dove la sacra reliquia è ancora conservata ed oggetto di fervido culto. I bordi occupavano solitamente le aree di maggiore visibilità dei paramenti i quali, una volta indossati dai sacerdoti, divenivano - attraverso le scene tessute - veicolo visivo del messaggio cristiano. Le armature impiegate per la realizzazione dei bordi figurati erano il lampasso ed il broccatello, intrecci solidi, resistenti all'usura, ottenuti con l'impiego nel tessuto di fondo di filati meno pregiati, come il filaticcio di seta o il lino, impreziositi nell'opera da filati d'oro e d'argento.

Le scene figurate dei bordi derivavano spesso da cartoni o bozzetti, spesso dovuti ad artisti di alto livello, come Botticelli o Raffaellino del Garbo, ed è per questo che le opere in esposizione hanno rapporti così stretti con dipinti e sculture del pieno rinascimento toscano. In concomitanza dell'esposizione, anche la Sezione Contemporanea del Museo rinnova i suoi contenuti. Accanto al Manto donato dagli imprenditori pratesi al Pontefice in occasione del Giubileo - esempio di interpretazione moderna dell'abito liturgico e del messaggio cristiano - il nuovo allestimento mira a sottolineare come la progettazione tessile contemporanea del distretto riprenda e rivisiti aspetti formali, cromatici e materiali tipici dei tessuti rinascimentali esposti: ne sono esempio l'utilizzo dei filati metallici e di alcune particolari tonalità di colore.

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