Bagel a Firenze, come a New York..

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2000 01:18
Bagel a Firenze, come a New York..

Sono piccole ciambelle rotonde, anelli di pane croccante, talvolta ricoperti di semi di sesamo o di papavero e da alcuni mesi si possono assaggiare in alcuni negozietti e bar del centro storico fiorentino, riscaldati o tostati e preparati con burro, crema di formaggio bianco e salmone (cream cheese and lox) o con aringhe e cipolle, secondo le più famose e golose ricette americane, ma anche in molte altre gustose varianti sempre a base di formaggio bianco o più semplicemente spalmati con burro e marmellata.
Questi deliziosi piccoli panini, la cui forma rotonda indica, secondo la tradizione culturale ebraica, fortuna e perfezione, vengono prima buttati per alcuni minuti nell’acqua bollente e successivamente cotti in forno, affinché possano mantenere la loro particolare consistenza, quasi gommosa.

Preparati da sempre con farina bianca, erano considerati dagli ebrei degli shtetl,i piccoli villaggi dell’Europa Orientale, a differenza del più comune pane nero, una pietanza prelibata, da consumarsi nel giorno del Sabbath e comunque soltanto in occasioni speciali.
E’ una storia molto antica infatti, quella dei bagel il cui nome viene menzionato per la prima volta nel Regolamento Comunitario della città di Cracovia del 1610, dove si racconta venissero donati alle donne in attesa di un bambino, in virtù delle proprie caratteristiche molto nutrienti.

Nei primi anni del 1900 si diffondono quindi negli Stati Uniti ed in particolare a New York, sulla scia di una delle imponenti onde migratorie provenienti dal Vecchio Continente e i bagel ancora negli anni ’50 continuavano ad essere preparati dagli ebrei nel multietnico quartiere newyorkese del Lower East Side. La leggenda e la tradizione vogliono invece che il primo bagel fosse stato donato da un fornaio austriaco a Jan Sobieski, re di Polonia, come ringraziamento per aver salvato la popolazione austriaca dall’invasione turca.

In omaggio al re, grande cavaliere, il bagel venne realizzato a forma di staffa e “beugel” nella lingua austriaca è infatti proprio la parola per staffa, modificatasi poi attraverso lo yiddish fino alla forma attuale
I bagel si trovano oggi a Firenze nelle botteghe e in alcuni bar e caffè delle strette vie e dei borghi antichi della città attorno all’area universitaria di Piazza Brunelleschi e, forse non a caso, proprio nei pressi della sinagoga e naturalmente, da sempre, presso l’adiacente ristorante e mensa rituale ebraica.

Firenze li ha scoperti da poco e probabilmente proprio per questa ragione non tutti ancora ne apprezzano le qualità e conoscono la vera storia. Di bagel cantava Bob Dylan nella sua “I shall be free” ((He's eatin' bagels, He's eatin' pizza , He's eatin' chitlins , He's eatin' bullshit!) e di bagel parla Woody Allen, attore e regista ebreo-americano, in molti suoi film. “If you have never tasted a bagel , I feel sorry for you” commenta infine Leo Rosten, uno dei maggiori esperti di cultura yiddish ed ebraico-americana, sottolineando ancora una volta, non soltanto l’indicibile bontà di questa pietanza, ma anche la ricca ed unica storia che ha contribuito a sancirne questo indiscutibile successo adesso anche a Firenze.

CV

Collegamenti
In evidenza