Europacinema dal 28 novembre al 3 dicembre: anche in Rete

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2000 17:55
Europacinema dal 28 novembre al 3 dicembre: anche in Rete

Il festival «Europacinema & tv /Viareggio film festival», che si terrà dal 28 novembre al 3 dicembre 2000, è arrivato alla sua diciassettesima edizione. Cosa s’intenda per cinema europeo al giro del secolo, è il quesito posto come tema centrale della manifestazione dalla direttrice artistica Monique Veaute e dalla sua equipe. Questo è il punto su cui ruota il festival: un’identità europea da ricercarsi nella comparazione tra le diverse cinematografie.
Proprio per questo il programma si propone volutamente in una dimensione di diversità di linguaggi, che alla fine ricomponga un comune principio d’identità.

Capace di indagare il campo di ricerca del cinema europeo attraverso le forti tematiche che, da sempre, contraddistinguono questo cinema, e dal desiderio profondo di mantenere sempre un tono estetico elevato. Si tratta insomma di una specificità culturale e poetica che lo connota e nel medesimo tempo lo salva dal continuo confronto con il cinema americano. Ma è anche un cinema che riscopre i suoi legami con la letteratura. Non è un caso che sia proprio Alessandro Baricco ad introdurre con l’analisi di tre film (« Nel corso del tempo», «Oci ciornie» e «Mezzogiorno di fuoco») il suo rapporto con la settima arte, nella giornata inaugurale del festival (28 novembre).


Il grande scrittore italiano, cui Arte dedicherà il primo dei profili sugli intellettuali europei, commenterà con il suo fantasioso sguardo letterario e attraverso la gestualità teatrale che contraddistingue il suo eloquio tre capolavori del cinema.
Quindi la manifestazione riscopre le proprie radici, e i propri maestri, anche attraverso la poesia e l’impegno politico di Sergej Paradzanov, di cui il festival offre una vasta retrospettiva, con alcuni inediti.
Infine il carattere italiano sarà indagato in relazione all’immagine europea.

Qui il cinema significa anche dialetto, provincia. Si prova a scoprire un’Italia composta di regioni, di tradizioni inconfondibili, e in cui l’analisi sociale è ricca di contraddizioni e a volte spietata nella denuncia. E’ su questa direzione che si deve intendere il fine settimana (2 e 3 dicembre) dedicato al cinema di casa nostra: l’»Italiagira».
Ma l’evento festivaliero punta la sua attenzione soprattutto sulle opere prime, sui cortometraggi d’animazione, prodotti scelti per le loro caratteristiche autonome dal made in Usa.

Per tornare al confronto e per continuare ad investigare sul proprio essere Europa anche oltre i confini geografici, è emblematica la presenza del maestro del cinema iraniano Bahram Beyzai, di cui saranno presentati, tra l’altro, due film inediti, restaurati con il contributo di Europacinema.
Inoltre la manifestazione regala l’emozione di veder riuniti due registi di straordinario talento, come André Delvaux e Luìs Garcìa Berlanga, che s’incontreranno nuovamente dopo 15 anni proprio a Europacinema, e poi, come per un misterioso gioco cabalistico, presenteranno le scelte di quindici registi europei, che hanno selezionato quindici film di loro «colleghi «, mostrandoci il loro volto cinefilo e immergendo il festival in un libero gioco di immagini speculari.
E tra i protagonisti, cioè quegli attori che hanno scelto di rappresentare il cinema europeo nel mondo, saranno premiati quattro interpreti diversissimi, ma tutti a loro modo artefici di un comune progetto: Liv Ullmann, Laura Betti, Chiara Caselli e Antonio Albanese ( sabato 2 dicembre ).
Insomma un festival, quello europeo, e un concetto geografico, quello d’Europa, che non si definiscono solo attraverso l’identità, ma divengono elementi per una scoperta dell’alterità.

Concetti che in fondo il festival dimostra non essere poi così distanti.
La sera di sabato 2 dicembre saranno consegnati i tradizionali premi Europacinema a: Antonio Albanese, Laura Betti, Chiara Caselli, Liv Ulmann.
A seguire, anteprima nazionale di «La noce» (evento di Cannes 2000) alla presenza del regista Pavel Lounguine.
Sono otto le opere prime in concorso,tutte rigorosamente in anteprima nazionale. Otto maniere diverse di guardare all'Europa, ma con la caratteristica di costruire le immagini attraverso un vero principio di originalità .Si tratta di comporre una lingua comune ma composta di contributi autoriali personalissimi.

Nuovi mondi e composite realtà, che sintetizzano il nuovo melting-pot europeo. In giuria, trenta studenti delle scuole superiori della Versilia e delle Università della Toscana (Firenze, Pisa e Siena) coordinati dai registi Riccardo Milani e Gianluca Maria Tavarelli.

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