Arrivano 60 'vigilini' per gli accessi alla ztl

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2000 20:06
Arrivano 60 'vigilini' per gli accessi alla ztl

Sessanta ‘vigilini’ saranno assunti per tre mesi dal Comune per controllare gli accessi alla ztl; mentre per quanto riguarda i circa cento dipendenti dell’Acquedotto che resteranno in Comune (dopo il passaggio delle competenze a Publiacqua), potrebbero entrare a far parte del corpo di Polizia municipale. Lo ha annunciato stamani il vicesindaco Graziano Cioni. “I vigili urbani fiorentini sono pochi: dobbiamo far partire il prima possibile il concorso per portare il loro numero a mille – ha precisato Cioni – Solo allora potremo concretamente pensare a iniziative come quella del vigile di quartiere, oggi in realtà impossibili proprio perché manca il personale adeguato, che ha bisogno di una particolare formazione.

Nel frattempo però vogliamo partire con altri provvedimenti, più facilmente realizzabili: per questo assumeremo i vigilini, che penso possano entrare in azione prima di Natale. Mentre i cento dipendenti che spero entreranno nella Polizia municipale, naturalmente dopo un corso di formazione, potrebbero servire per redistribuire le forze e potenziare la presenza dei vigili urbani nei quartieri”. Una presenza che il vicesindaco ritiene insufficiente: “Nel centro storico, che ha caratteristiche particolari, gli agenti sono 235; nel Q2 sono 32, nel Q3 22, nel Q4 41, nel Q5 63.

Troppo pochi, considerando anche le normali assenze per ferie, malattie e permessi vari. Il nostro obiettivo è quello di avere impegnato nei quartieri un vigile per ogni mille abitanti”.
Riguardo il controllo degli accessi alla ztl, il vicesindaco ha precisato che saranno rivisti tutti i permessi ora in vigore, che sono 25.425. “La gestione dei permessi passerà alla Firenze Parcheggi – ha spiegato Cioni – e questo passaggio di competenze servirà anche per fare uno ‘screening’, una verifica complessiva.

La ztl deve tornare ad essere un’area dove il traffico è davvero limitato, visto che i dati sui passaggi ci dicono che non è così. Certo questo fa parte di un piano complessivo sulla mobilità che stiamo studiando; ma ciò non toglie che si possano prendere provvedimenti che intanto migliorano la situazione”.

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