Via libera del Consiglio regionale al bilancio 1999 dell' Azienda agricola di Alberese (Grosseto)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2000 23:55
Via libera del Consiglio regionale al bilancio 1999 dell' Azienda agricola di Alberese (Grosseto)

Presenta una perdita, dopo le imposte, di circa 475 milioni di lire, dovuta in gran parte alla conversione all'agricoltura biologica di una parte significativa dell' azienda non ancora compensata dall' aumento di prezzo dei prodotti.
Tale risultato deriva dalla rinuncia ai crediti nei confronti delle tre societa' controllate (Alberese srl, che gestisce il vivaio, Alberese Natura srl, per le produzioni da agricoltura biologica, Agricola Alberese srl, per le produzioni da agricoltura integrata) per un totale di circa 514 milioni di lire.
Sulla delibera hanno votato contro i gruppi del Polo di centro-destra e Rifondazione Comunista.

I risultati di gestione sono stati al centro di un lungo dibattito in aula dopo la presentazione da parte del consigliere Fabio Roggiolani (Verdi) di un ordine del giorno in cui si sottolineava che, nonostante le attivita' avviate e l'alienazione del patrimonio non funzionale alla conduzione aziendale, ''si sono determinati risultati non ancora positivi e non si e' giunti ad un risanamento del bilancio''. ''Vogliamo richiamare l'azienda - ha affermato Roggiolani - ad operare sul suo core business, cioe' l' agricoltura''.
Per questo si impegna la giunta ''ad esercitare un costante controllo, affinche', fin dalla prossima gestione e con il rinnovo degli organi, l'azienda consegua il pareggio del bilancio''.
Tale risultato, secondo Roggiolani, dovrebbe essere raggiunto ottimizzando i settori zootecnici ed agrituristici e con una maggiore valorizzazione commerciale dei propri prodotti.
Il consigliere Loriano Valentini (Ds) ha ricordato che l'azienda dal 1996 non ha piu' avuto bisogno di interventi diretti della Regione per ripianare il bilancio.

''Il Consiglio regionale, approvando il bilancio di previsione 1999 - ha ricordato - aveva autorizzato l'azienda ad un disavanzo di 730 milioni di lire, molto superiore a quello di circa 475 milioni di lire effettivemente registrato''. Per questo Valentini ha chiesto una modifica dell'ordine del giorno, togliendo i riferimenti al mancato pareggio di bilancio.
''Confesso che sono a disagio'' ha affermato l'assessore all'agricoltura Tito Barbini, ricordando i risultati conseguiti dall' azienda per la valorizzazione dei prodotti tipici, l'agriturismo, la ristrutturazione di tutti gli immobili.

''L'invito alla giunta, in spirito propositivo, puo' anche essere accolto - ha affermato - ma sul resto sono d'accordo con Valentini''. Sulla modifica si e' dichiarato d' accordo anche Roggiolani; contrario il consigliere Giovanni Barbagli (Rifondazione Comunista).
''L'ordine del giorno - ha dichiarato Barbagli - deve essere votato cosi' com' e'''.
Secondo Francesco Pifferi (Rinnovamento Italiano) l'ordine del giorno modificato risponde pienamente al dibattito che si e' svolto in commissione, nel corso del quale e' stato valutato il ruolo complessivo dell' azienda ed anche i suoi risultati gestionali.

''Il nostro e' un giudizio molto piu' severo'' ha dichiarato Fabio Pacini. Il consigliere di Alleanza Nazionale ha sottolineato che i sindaci revisori parlano di perdite di circa 800 milioni e che le alienazioni degli immobili non hanno raggiunto gli scopi fissati. A suo giudizio, inoltre, si e' determinato un conflitto tra comitato scientifico, il cui presidente si e' dimesso, e amministratore. Per questo ha annunciato il voto contrario sia sulla delibera che sull'ordine del giorno. ''L'invito alla giunta mi ricorda i piani quinquennali dell' Unione Sovietica - ha commentato Luciano Ghelli (Pdci) - mi sembra difficile che un impegno politico possa far raggiungere un pareggio di bilancio''.

''Per fortuna gli organi dell'azienda sono in scadenza - ha commentato Lorenzo Zirri (Forza Italia) - la situazione e' di grande difficolta'. L'azienda non sfrutta le proprie potenzialita' ed il conto consuntivo 1999 non risponde alle nostre aspettative''.
A suo giudizio l'ordine del giorno serve soltanto a ricucire una spaccatura nella maggioranza tra Verdi e Ds, ma non e' certo il modo per risolvere le difficolta'. Per questo ha annunciato il voto contrario. Sull'ordine del giorno presentato da Roggiolani, con la modifica proposta da Valentini, hanno votato a favore tutti gruppi di maggioranza.

Contrari i gruppi del Polo di centro-destra e di Rifondazione comunista.

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