Varato dal consiglio regionale il Piano di sviluppo regionale per il quinquennio 2001-2005

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2000 23:49
Varato dal consiglio regionale il Piano di sviluppo regionale per il quinquennio 2001-2005

Il documento, che era stato illustrato ieri in aula dal consigliere dei Ds Enrico Cecchetti, presidente della prima commissione, e' stato votato dai consiglieri della maggioranza (Ds, Ppi, Sdi, Verdi, Democratici e Pdci). Hanno votato contro sia l'opposizione di centro destra (FI, An, Ccd, Cdu) sia l'opposizione di sinistra, rappresentata dal Prc anche se nei due voti contrari si coglie una sfumatura diversa: di netta chiusura da parte del Polo, che non ha nemmeno partecipato al dibattito in aula sul Piano, di attesa benevola da parte di Rifondazione che ha visto accolti due suoi emendamenti sul lavoro e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel corsi del dibattito non sono mancate tuttavia sottolineature diverse sul Prs anche da parte dei consiglieri di maggioranza che, pur apprezzando l'impostazione generale del piano, hanno messo in evidenza alcune mancanze e auspicato approfondimenti.

Il capogruppo del Ppi, Alberto Monaci ha auspicato un maggiore approfondimento in tema di interventi per il diritto allo studio e di politiche per la famiglia. Il capogruppo dello Sdi, Pieraldo Ciucchi ha lamentato scarsa chiarezza nel capitolo delle infrastrutture dove, ha detto, non viene affrontata la questione del nodo fiorentino.
"Nella stesura del Programma regionale di sviluppo abbiamo voluto superare una visione puramente economica della manovra, attribuendo centralita' al lavoro, all'accrescimento della competitivita' del sistema, al superamento del gap infrastrutturale, all'innovazione di sistema, alla new economy, alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, all'efficienza e alla qualificazione dei servizi e delle reti di protezione sociale".
Questa la sintesi che l'assessore alla programmazione e bilancio, Marco Montemagni, ha fatto intervenendo in Consiglio regionale al termine del dibattito sul PRS 2001-2005 e sul Documento di programmazione economica e finanziaria 2001.
L'assessore ha giudicato un errore la scelta del Polo di non partecipare alla discussione perché il dialogo istituzionale tra maggioranza e opposizione e' fondamentale.

Ricapitolando il percorso fin qui compiuto, ha ricordato l'ampio confronto avviato nel mese di luglio in sede di concertazione con le parti sociali e l'impegno della Giunta ad approvare i documenti in tempo utile per evitare l'esercizio provvisorio.
"Il nostro obiettivo di legislatura - ha detto Montemagni - e' quello di compiere scelte in favore di una Toscana piu' autonoma, competitiva e solidale, puntando alla crescita qualitativa del nostro sistema".
L'assessore ha richiamato i segnali positivi sull'occupazione: il tasso di disoccupazione e' sceso al 4,7% contro il 7-8% degli anni Novanta con un risultato migliore rispetto a quello di tutte le regioni del centro nord, e il tasso di occupazione che e' al 47% contro il 45% degli anni scorsi.
"I punti problematici - ha aggiunto - tuttavia non mancano: e' per questo che intendiamo concentrare gli interventi nelle aree maggiormente in difficolta' come quelle costiere e sostenere sia l'occupazione femminile che quella giovanile".
Secondo Montemagni la Toscana ha saputo utilizzare al meglio le opportunita' che aveva, come quelle rappresentate dai fondi strutturali e dai patti territoriali ed intende continuare ad investire nell'innovazione e per favorire i processi di rinnovamento delle imprese.


L'assessore ha infine espresso apprezzamento per il contributo fornito al lavoro della Giunta dagli enti locali e dal Consiglio delle Autonomie.
In molti, e non solo dai banchi dell'opposizione, avevano alzato il dito sanzionatorio verso il presidente della Regione, Claudio Martini, per l'assenza di ieri in consiglio, primo giorno di dibattito sul Prs, il Piano di sviluppo regionale, uno degli atti fondamentali di governo, indispensabile per la stesura del bilancio di previsione.
L'assenza era stata criticata ieri dai consiglieri del centro destra, in una conferenza stampa, ed e' stata criticata oggi da Luciano Ghelli, del Pdci, uno dei partiti che sostiene la maggioranza di centro sinistra.

Oggi, in aula e' arrivata la risposta di Martini che ha messo fine alle illazioni su una presunto disinteresse del presidente per il Prs.
''Ero a Roma - ha detto Martini - a rappresentare la Toscana in occasione del ricevimento della regina d' Inghilterra, un invito che onora non solo la Regione che rappresento ma anche tutti cittadini britannici che abitano in Toscana e che negli anni l'hanno scelta come domicilio''.
''Il patto istituzionale non significa solo la divisione degli incarichi tra centro destra e centro sinistra''.

Il presidente della giunta regionale, Claudio Martini, intervenendo oggi pomeriggio in aula, ha criticato la decisione dei gruppi di minoranza di centro destra di non partecipare con proprie proposte al dibattito sul Piano regionale di sviluppo, sanzionando questo comportamento come ''grave e sbagliato'' e accusando il Polo di ''esser venuto meno, rinunciando al confronto, ai suoi compiti istituzionali''.
Il presidente ha poi ripetuto le critiche al centro destra che ieri aveva affidato ad un comunicato, sottolineando che il Piano di sviluppo regionale che il consiglio era chiamato ad esaminare ed a votare nelle sedute di ieri e di oggi ''non e' ne' un atto inutile ne' elettoralistico, ne' e' un' ammissione di fallimento delle politiche di sviluppo del centro sinistra come avevano affermato gli esponenti del Polo in una conferenza stampa''.

''Tutti i dati economici che conosco io - ha detto Martini - dimostrano che questa e' una regione che vive una fase di crescita e dinamismo: la disoccupazione e' scesa a luglio sotto la soglia del 5%, il Pil crescera' entro la fine dell'anno oltre il 3%, le esportazioni aumentano del 19% e il boom della new economy con le sue oltre 2000 imprese attesta la Toscana tra le regioni piu' sviluppate del settore''.
Martini ha poi ribadito l'importanza del Prs, ''un atto di programmazione previsto dalla legge regionale che continuera' ad esistere anche quando, con il nuovo regime, il bilancio si fara' in altro modo'' ed ha ringraziato il consiglio che ne ha reso possibile l'esame, ''malgrado i tempi resi stretti dalla campagna elettorale della primavera scorsa, evitando cosi' uno slittamento dell'esame e dell' approvazione del bilancio che avrebbe avuto la grave conseguenza dell' esercizio provvisorio''.
Il presidente della Regione ha quindi riassunto le scelte di fondo contenute nel Piano regionale di sviluppo.

''Le priorita' - ha detto Martini - sono garantire il cofinanziamento pubblico a tutti i fondi europei in modo da poterli utilizzare rapidamente, sostenere finanziariamente la realizzazione delle priorita' del programma di governo a partire dai quattro progetti speciali: new economy, sicurezza, giovani, snellimento burocratico''. ''Tra le priorita' - ha aggiunto - anche le misure a sostegno dello sviluppo e del lavoro e l' avvio della riduzione della pressione fiscale''.
Il gruppo regionale di An si dichiara offeso dalle parole di Martini e minaccia le dimissioni dei propri consiglieri dagli incarichi istituzionali che ricoprono in consiglio ''se Martini non chiedera' scusa o precisera' le affermazioni fatte nel corso della seduta odierna''.

Lo ha detto il capogruppo di An, Maurizio Bianconi, intervenendo al momento delle dichiarazioni di voto sul Prs.
An si e' sentita offesa, secondo quanto ha spiegato Bianconi, quando Martini ha detto che ''patto istituzionale non significa solo spartizione degli incarichi'' tra maggioranza e minoranza.
''Martini ci ha offeso - ha spiegato Bianconi - perche' il nostro rifiuto di partecipare al dibattito di oggi sul Prs deriva da una precisa scelta politica, se non chiarisce il suo pensiero lasceremo quegli incarichi che ci rinfaccia''.
Se la decisione di An non rientrasse, Bianconi si dimetterebbe dalla presidenza della commissione di vigilanza, che, per statuto, spetta ad un esponente dell' opposizione; il consigliere Fabio Pacini lascerebbe la vicepresidenza della commissione agricoltura, Achille Totaro quella speciale sui rapporti con l'Ue, Lori Baudone rinuncerebbe a far parte come membro di quella cultura e Virgilio Luvisotti lascerebbe l'ufficio di presidenza del consiglio regionale.

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