Ecco l'oggetto del confronto tra Unione europea e Regioni in relazione
all’attuazione dei Piani di sviluppo rurale, cosi’ come segnalati oggi
dall’assessore regionale toscano all’agricoltura, Tito Barbini, intervenendo
a Bruxelles, presso la sede del Parlamento europeo. Occasione, un
seminario sulle prospettive dello sviluppo rurale, organizzato dalle regioni
del Centro Italia. “Non possiamo non dare un giudizio sostanzialmente
positivo sul percorso avviato a livello comunitario sul terreno dello
sviluppo rurale – ha spiegato Barbini – Tuttavia ora deve aprirsi una fase di
riflessione, in particolare con una verifica continua dell’attuazione del
Piano, in modo da apportare tutte quelle modifiche che si renderanno
necessarie anche in base alle esigenze dei nostri operatori agricoli e rurali.
Su questo ci aspettiamo un’analoga attenzione dalla Commissione europea,
con la quale si dovranno convenire le modifiche necessarie.
Cosi’ come ci
attendiamo che il futuro processo di revisione della politica agricola
comunitaria tenga in massimo conto della dimensione regionale”.
Tutto questo nella consapevolezza che lo sviluppo rurale e’ la carta su cui
giocare per vincere le sfide che attendono la nostra agricoltura, in
particolare con “l’inevitabile trauma economico che si profila con il
processo di allargamento dell’Unione europea”. “Rimanere prigionieri
della sola logica della competizione sui costi porterebbe alla crisi di tante
delle attuali produzioni – ha ricordato l’assessore – Occorre passare dal
prodotto agricolo al prodotto rurale, un impasto di qualita’, di ambiente, di
paesaggio”.
In particolare, l’assessore ha ricordato l’esigenza di un riequilibrio tra le
risorse comunitarie destinate allo sviluppo rurale e quelle assegnate alla
politica dei mercati, visto che le prime, per il periodo 2000-2006,
rappresentano solo il 10 per cento del totale; l’esigenza di una riflessione
su azioni al momento marginali o escluse quali la promozione, l’assistenza
tecnica e il trasferimento tecnologico, la forestazione di terre pubbliche, la
divulgazione agricola; l’urgenza di un approccio piu’ innovativo per
l’ingegneria finanziaria.
“Quest’ultima – ha ricordato ancora l’assessore.
e’ ora vincolata da regole troppe strette, dettate dalle normative sugli aiuti
di stato, ma per modernizzare il mondo rurale e’ necessario accrescere
ulteriormente, anche sotto nuove forme, gli incentivi e gli incoraggiamenti
alla diversificazione delle attivita’ agricole”.