10 anni del Teatro Studio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2000 23:21
10 anni del Teatro Studio

La stagione 2000-2001 del Teatro Studio di Scandicci, promossa da Scandicci Cultura, Istituzione dei Servizi Culturali del Comune di Scandicci in collaborazione con Ente Teatrale Italiano, Regione Toscana, Provincia di Firenze, Teatri Metropolitani Fiorentini, inaugura il 26 ottobre 2000 con “Tracce di un sacrificio” prodotto dal Centro Servizi Spettacoli di Udine e si snoda fino a maggio 2001 con produzioni e prime nazionali delle compagnie residenti, prestigiose ospitalità della scena nazionale ed un nutrito programma per i ragazzi.
La decima stagione del Teatro Studio intende confrontarsi con le suggestioni delle grandi narrazioni del passato; indagare quanto alcuni miti della cultura occidentale siano oggi in grado di dialogare con le criticità del contemporaneo.

Cosa ci dicono, oggi, i miti di Alcesti, Romeo e Giulietta, il Folial, Diana e Atteone, la violenza di Pinter e Koltès, la spiritualità evocata dal Giubileo, alcune trame ed affreschi drammaturgici apparentemente ingialliti dal tempo.
E’ una caratteristica costante dei passaggi di secolo riaprire i conti con il passato, e tale propensione sembra essere maggiormente sentita proprio da chi deve lavorare sul/col futuro.
In questa stagione il Teatro Studio intende confrontarsi innanzitutto con le esperienze artistiche che più hanno segnato l’identità del Teatro a Scandicci: I Magazzini, che hanno impegnato grandi energie nel territorio, i Krypton che hanno firmato tutte le proposte dal ’91 al ’98, collaborando poi, con il Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione dei Servizi Culturali, alla costruzione delle ultime tre stagioni; i Piccoli Principi che hanno sviluppato negli anni, proprio a Scandicci, una delle ricerche più ardite, a livello nazionale, nel campo del teatro per l’infanzia e l’adolescenza.
Per questo saranno riproposti alcuni materiali relativi ai percorsi artistici della compagnia teatrale I Magazzini durante la loro permanenza a Scandicci e un recital di Marion D’Amburgo.

I Krypton, oltre a firmare una parte della programmazione con proposte di grande rigore dentro la migliore tradizione di un teatro d’arte e indagando nei territori del nuovo teatro italiano, si misurano “fuori dal teatro” con un classico: una particolare versione de La tempesta di William Shakespeare allestita a Scandicci, in un grande atrio di moderna architettura; presenteranno inoltre una seconda edizione de Il guardiano di Harold Pinter e la prima nazionale di Roccu u stortu di Francesco Suriano con musiche eseguite dal vivo dal gruppo etno-rock bolognese Il parto delle nuvole pesanti.

I Piccoli Principi, al termine di un’ampia ricognizione tessuta a livello internazionale, produrranno due nuovi spettacoli uno dei quali centrato sul racconto della storia delle immagini dalla preistoria ai giorni nostri con riflessioni sulle opere d’arte intitolato La magia delle immagini: la storia dell’arte raccontata ai ragazzi.
Ma a testimonianza della volontà di fare del Teatro Studio di Scandicci un cantiere aperto, saranno aperte collaborazioni stabili con due gruppi formatisi all’interno di centri sociali (significativo il contributo culturale di questi spazi nell’area fiorentina): GogMagog e Kinkaleri.

Personalità artistiche particolari, con un diverso grado di maturità ed esperienza ma accomunate dalla radicale necessità di esprimersi con il teatro che presenteranno in prima nazionale Cani (GogMagog), e la ripresa di Et ed una nuova produzione (Kinkaleri).
Il fronte delle ospitalità è inserito in un preciso contesto di sperimentazione, di work in progress, di innovazione. Non a caso verranno presentati in prima assoluta per la regione spettacoli di grande livello, scelti per il provocante corpo a corpo ingaggiato con alcuni “macigni” del nostro immaginario collettivo: da Fanny & Alexander e Motus, due delle più acclamate nuove realtà italiane che si misurano con i simboli estremi dell’amore e con l’estasi e la visionarietà, al Centro Spettacoli di Udine che accompagna i pochi spettatori ammessi e separati per genere, in un campo di concentramento alle radici del sacrificio; dal Nuovo Teatro Nuovo di Napoli che, sotto la magistrale guida di Mamadou Dioume, noto interprete dei maggiori successi di Peter Brook, scava nella genesi della violenza metropolitana secondo il manuale di Koltès, ad Alfonso Santagata accompagnato dal violino di Blaine Reininger, uno dei fondatori dei Tuxedomoon, che sarà Isaia l’irriducibile, il profeta interprete del mistero e sfigurato conoscitore dell’ignoto. L’interesse verso la promozione della creatività giovanile consentirà a tre realtà studentesche di realizzare due opere inedite (una rivisitazione punk del Macbeth di Shakespeare e la messa in scena di un inedito di un giovanissimo autore, Staglianò) e a produrre uno spettacolo tratto da un bellissimo testo di Martin Crimp “scoperto” alcuni anni orsono da Intercity (questa iniziativa si inscrive nel progetto messo a punto quest’anno dai Teatri Metropolitani Fiorentini e sostenuto dalla Provincia).
Un forte e preciso investimento va nella direzione della formazione: un laboratorio intensivo di una settimana curato da Motus dal titolo Temporary & Contemporary; un corso di cultura teatrale e dell’attore della compagnia Krypton condotto da Fulvio Cauteruccio da novembre a giugno; incontri con importanti artisti quali Mamadou Dioume e Giuliano Scabia che presenterà il suo nuovo testo attraverso una lettura/spettacolo molto coinvolgente, e con Chiara Guidi e Romeo Castellucci sull’ultima produzione Genesi e sul lavoro della Societas Raffaello Sanzio; inoltre momenti di aggiornamento rivolti al personale tecnico dei teatri.
La stagione viene completata da una rassegna di spettacoli indirizzati principalmente a bambini e ragazzi, arricchita da un percorso di formazione per insegnanti, operatori culturali, artisti, genitori sulle ricadute educative del teatro verso le nuove generazioni.

All’interno della rassegna un omaggio sarà dedicato alla Pimpa, una delle creazioni più amate dai bambini e, nell’occasione, il suo autore Altan sarà ospite nelle scuole dell’infanzia di Scandicci.
In chiusura, nel mese di maggio, una tre giorni per festeggiare i 10 anni del Teatro Studio con i protagonisti più rappresentativi ed autorevoli della sua storia: la compagnia teatrale I Magazzini, la compagnia Krypton ed altri artisti che nello scorso decennio sono stati ospiti della sala di via Donizetti; unitamente verrà pubblicato un libro sul decennale.
Si rinnova la volontà di Scandicci Cultura, sempre presieduta da Sergio Staino e che vede da questa stagione nel suo Consiglio d’Amministrazione nomi di prestigio quali Sergio Givone, Maria Luisa Frisa, Paola Zannoner e Graeme Lorimer, per la promozione della cultura teatrale e la formazione del pubblico attraverso un costo contenuto del biglietto che favorisca l’avvicinamento dei giovani al teatro (Lit.

14.000 biglietto intero e Lit. 10.000 biglietto ridotto).
Una stagione caratterizzata da un’intensa attività produttiva e da un complesso incrocio di approdi e punti di vista all’apparenza perfino conflittuali: una maniera stimolante di festeggiare i primi dieci anni di attività e di guardare al futuro.
All’interno delle manifestazioni culturali della Fiera di Scandicci va in scena al Teatro Studio il 13 ottobre alle ore 21.00 Scandicci Cabaret con Katia Beni, Mario Cavallero e Andrea Muzzi, con la partecipazione della Duke of Abruzzi Big Band, serata a cura di Sergio Staino.

Una performance omaggio a Scandicci ad uso e consumo degli Scandiccesi che vede protagonisti artisti scandiccesi doc (più o meno). Un’ora e mezza di kermesse cabarettistica e musicale giocata sulla bravura degli interpreti ed il loro legame con la città. Ingresso £ 10.000.

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