Società multiculturale: il 13 e 14 ottobre un convegno a Prato sulle sfide poste dagli attuali movimenti migratori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 ottobre 2000 15:17
Società multiculturale: il 13 e 14 ottobre un convegno a Prato sulle sfide poste dagli attuali movimenti migratori

Nasce dalla collaborazione di un folto gruppo di organizzatori il convegno “Le sfide della società multiculturale”, che si celebra a palazzo Novellucci il 13 e 14 ottobre. Provincia di Prato e Commissione Pari Opportunità della Provincia hanno infatti organizzato l’iniziativa a cui partecipano anche la Consulta regionale toscana ANCI per l’immigrazione, Arci Nuova Associazione di Prato e ORISS (Organizzazione interdiscipli-nare sviluppo e salute) con l’obiettivo di avviare una riflessione intorno alle sfide poste dagli attuali movimenti migratori.

La vicepresidente della Provincia, Gerardina Cardillo, che aprirà i lavori di entrambe le giornate del convegno, una dedicata a "Salute mentale tra tradizione e modernità” e l’altra a “Questioni di genere e migrazioni”, intende con questa iniziativa aprire il confronto sui problemi dell’identità femminile e della salute mentale in ambiti socio-culturali diversi e in particolare sulla delicatissima situazione creata dai conte-sti migratori. Grande spazio sarà dato alle tematiche delle pari opportunità, di cui parlerà la presidente della Commissione provinciale Luciana Galeotti, sia all’organizzazione dei servizi sociosanitari del nostro territorio, analizzata attraverso la presentazione di una serie di esperienze pratesi e italiane.

Al convegno partecipano due esperti di grande fama: Ghita El Khayat - psichiatra, psicoanalista e antropologa presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e alla Facoltà di Lettere e Scienze Umane di Agadir (Marocco), che svolge inoltre la sua attività professionale a Casablanca, e Abdelhafid Chlyeh - psicologo clinico, psicoterapeuta e etnologo che lavora nel campo dei problemi di salute mentale degli immigrati maghrebini a Parigi e che ha svolto ricerche sui riti di possessione degli Gnaoui del Marocco.

Inoltre Piero Coppo, etnopsichiatra che ha lavorato in Mali e Guatemala e Lelia Pisani, psicologa che ha lavorato in Mali e in Nepal.

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