La Chianina - ovvero la razza bovina che ha reso la "bistecca alla fiorentina" un piatto famoso ed apprezzato in tutto il mondo - si afferma sempre di piu' come un grandissimo patrimonio della Toscana. "Una risorsa di spicco nel quadro delle sue produzioni agro-alimentari, che la Regione intende ulteriormente tutelare e valorizzare - spiega l'assessore all'agricoltura, Tito Barbini - Gia' negli anni passati, quando gli allevamenti di questa razza incontravano grosse difficolta', il governo regionale non ha risparmiato i suoi sforzi, con interventi di tutela, promozione, sostegno alla commercializzazione.
E' un impegno che
intendiamo rinnovare e rafforzare adesso, nella filosofia del nostro Piano di
sviluppo rurale, con il suo forte accento sui prodotti tipici e sui legami tra
alimenti, territorio, cultura, ma anche nel quadro dei nostri interventi
specificamente mirati ad una produzione agro-alimentare di qualita. Tutto
questo puntando anche ad una approvazione nei tempi piu' rapidi che sia
possibile di una specifica Denominazione di origine protetta".
Ed e' in una realta' in cui gli allevamenti bovini di Chianina registrano
segnali di ripresa, che si terra' la settima Mostra nazionale degli
allevamenti bovini di razza chianina, in programma dal 26 al 29 settembre
presso Ponte Presale, a Sestino di Arezzo.
La mostra
La manifestazione - che e' l'unica mostra zootecnica
nazionale riconosciuta dalla Regione Toscana e dal competente ministero -
si snodera' nell'arco di quattro giornate, con un articolatissimo programma
di iniziative.
Ponte Presale diventera' un mercato - l'anno scorso furono
381 i capi commercializzati tra torelli e vitelli - ma anche un momento di
confronto tra operatori economici, tecnici ed amministratori pubblici, e
un'occasione per riscoprire ed apprezzare antiche tradizioni rurali. Il
programmma prevede cosi', tra le altre cose, la tradizionale "Antica fiera
del Ranco", dalle origini medievali, una giornata di studi sulla civilta'
appenninica, l'inaugurazione della via Romea dell'arte moderna, sulle rotte
antiche della transumanza e dei pellegrini.
La Chianina
Di origine tosco-umbra, e' una razza antichissima, tanto che
la ritroviamo anche in una altissima manifestazione dell'arte etrusca come
l'Aratore di Arezzo, bronzetto del 400 avanti Cristo.
In questo secolo ha perduto il suo impiego nel lavoro dei campi, per distinguersi come produttrice di carne di eccellente qualita', non solo per il gusto, ma anche per la sua salubrita' (grazie alla sua magrezza e al basso contenuto di colesterolo). A partire dagli anni Cinquanta ha iniziato ad essere esportata, in particolare in allevamenti dell'America Latina (Brasile ed Argentina) e dell'Oceania (Australia e Nuova Zelanda), confermando in ogni ambiente le sue ottime prestazioni produttive. Dal 1961 l'attivita' di selezione della razza e' affidata all'Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne).
Attualmente
sono iscritti al Libro genealogico nazionale circa 30 mila capi, allevati in
700 aziende. Di questi 18 mila capi e 380 aziende si trovano in Toscana,
tradizionalmente la prima regione di allevamento della razza.
Il Consorzio di tutela conta su una rete di vendita costituita da 160
macellerie convenzionate - di cui 70 in Toscana - e puo' fregiarsi
dell'Indicazione geografica protetta "Vitellone bianco dell'Appennino
centrale". Sono undici le province che hanno ottenuto per gli allevamenti
della chianina il riconoscimento Igp, di cui sei in Toscana (Siena, Arezzo,
Livorno, Pisa, Firenze, Grosseto).
La situazione
Grazie alla maggiore sensibilita' dei consumatori, sempre
piu' attenti alla qualita', ma anche all'opera di valorizzazione svolta dal
consorzio, la richiesta di carne chianina e' fortemente incrementato, tanto
da riscuotere un grande interesse da parte della grande distribuzione.
E' una tendenza che ha prodotto anche un aumento della remunerazione
dell'allevatore, con i prezzi saliti nell'ultimo anno dalle 8.200 lire al chilo
alle 9.200 lire.
La Regione Toscana e' intenzionata a rafforzare gli strumenti di tutela
della Chianina, proseguendo negli interventi gia' avviati negli ultimi anni,
in particolare con le misure di miglioramento genetico e con interventi di
valorizzazione, anche turistica, come quello relativo alle "strade della
Chianina".