La patologia tumorale maggior causa di morte nell'infanzia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2000 19:13
La patologia tumorale maggior causa di morte nell'infanzia

In Toscana le nuove diagnosi di neoplasia in pazienti pediatrici sono state 98 nel 1998 e 84 nel 1999. Presso il Centro oncologico pediatrico dell'azienda ospedaliera Meyer i pazienti oncologici in trattamento seguiti sono stati 134 nel '98, 162 nel '99, mentre da gennaio a marzo 2000 sono stati 105. Gli attuali protocolli terapeutici consentono maggiori aspettative di vita, aumentando la sopravvivenza dei bambini affetti da tumore. La malattia neoplasica sta assumendo caratteristiche di cronicit… con lunghi periodi di cura, ricoveri frequenti e un'osservazione continua.

Il bambino oncologico subisce gravi conseguenze anche a livello psicologico, e la sua vita, così come quella di tutta la famiglia risulta gravemente destabilizzata. Da questo quadro è nato il progetto sperimentale, destinato per ora all'area fiorentina per essere poi esteso a livello regionale, di "Assistenza a domicilio del bambino affetto da tumore", fortemente voluto dal direttore del Meyer Paolo Bernabei, recentemente scomparso, presentato stamani dal presidente Claudio Martini e dall'assessore al diritto alla salute Enrico Rossi.

I due amministratori regionali avevano prima fatto visita, nel reparto ustioni del Meyer, al ragazzo quindicenne palestinese Samir Diab Al Mourkatan, portato in Italia da Hebron dall'ex presidente Vannino Chiti per essere sottoposto ad una serie di operazioni di ricostruzione del viso e del tronco gravemente ustionati a causa di un attentato nell'agosto 1999 contro lo zio che lo ospitava al momento.
Il progetto si propone di assicurare al paziente, attraverso l'assistenza a domicilio, il complesso di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative, socio-assistenziali, così da garantire il massimo dell'assistenza e limitando i ricoveri ordinari e in day-hospital.
Obiettivi del progetto sono l'umanizzazione, ossia garantire al bambino e alla sua famiglia una normalità di vita pur in presenza del disagio determinato dalla malattia, attraverso la certezza offerta da un programma organizzato di assistenza che limiti il ricorso al ricovero ospedaliero; e la razionalizzazione dell'assistenza, che verr… diversificata in base alle tipologie patologiche e di cura, con monitoraggio delle condizioni del bambino per garantire idonei standard di sicurezza.

Si procederà attraverso l'organizzazione della rete di assistenza a domicilio; la creazione del percorso assistenziale per il bambino oncologico e della disciplina di tutela per chi lo assiste.
Il progetto sperimentale prende avvio il 1 settembre 2000, come fase organizzativa, e il 1 luglio 2001 come fase operativa, con conclusione al 31 agosto 2002. L'assistenza è rivolta a pazienti di età compresa fra 0 e 18 anni, con decorso di malattia tumorale, che possono fare a meno del ricovero pur avendo necessità di varie prestazioni sanitarie, e anche a pazienti in progressione di malattia, per i quali le terapie tumorali devono essere abbandonate, pur nella garanzia di supporto medico e assistenziale in genere.
L'attuazione del progetto è affidata al Centro di oncoematologia pediatrica dell'azienda ospedaliera Meyer, con la collaborazione della azienda sanitaria dell'area di riferimento, associazioni di volontariato, pediatri e medici di famiglia con il coordinamento della Regione Toscana, dipartimento per il diritto alla salute.
Il Meyer impegnerà medici e infermieri dell'oncoematologia pediatrica, operatori del team nutrizionale, del team antidolore e psicologi di supporto, con funzioni di: responsabilità delle indicazioni terapeutiche e del trattamento, anche a domicilio, funzioni di consulenza e di formazione.
L'Asl 10 di Firenze impegnerà personale infermieristico specializzato, con il coinvolgimento dei servizi sociali e delle associazioni di volontariato (iniziando con la Lega Tumori).

I pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale daranno attuazione all'assistenza domiciliare attraverso i protocolli concordati con il Meyer. Il punto di ingresso nel percorso di assistenza domiciliare Š il Centro oncologico pediatrico del Meyer, che viene individuato come Centro Oncologico di riferimento dipartimentale.
Sono allo studio nuove misure per consentire migliore efficacia dell’assistenza a domicilio dei malati oncologici da parte degli operatori sanitari; gia’ approvata ai primi di agosto la delibera relativa al progetto sperimentale per l’assistenza a domicilio dei bambini affetti da tumore, la Regione e’ impegnata a migliorare l’assistenza di tutti i pazienti oncologici, qualunque sia lo stadio della malattia, comprese le cure palliative per malati terminali.
L’obiettivo e’ quello di consentire l’uso domiciliare di farmaci ad esclusivo uso ospedaliero, avvalendosi anche di medici di medicina generale e di medici collegati ad associazioni di volontariato.

In pratica, se il malato non puo’ andare all’ospedale, sara’ l’ospedale a raggiungerlo.
Questa decisione dovrebbe venire incontro alle esigenze prospettate anche di recente all’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi da rappresentanti dell’Associazione Tumori Toscana, che si occupa appunto di assistere a casa ammalati all’ultima fase della propria vita.
Le modalita’ allo studio dovranno naturalmente non entrare in contrasto con la normativa imposta a livello nazionale.

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