Alla fiera dell'abbigliamento, accessori e arredo per l’infanzia, compratori italiani in aumento di oltre l’8% rispetto all’edizione dell’estate 1999 (4.561 contro 4.218) e compratori esteri in aumento del 33.6% (2.275 contro 1.703), per un totale di 6.836 contro 5.921, con un incremento del 15.4%. Dopo che già in partenza aveva incassato il record assoluto di presenze di espositori (317, di cui oltre 114 provenienti da fuori Italia), la fiera internazionale organizzata da Pitti Immagine registra un ottimo risultato anche in termini di affluenze: oltre ai compratori, si calcola che nei tre giorni di fiera siano state presenti altre 5.000 persone tra agenti, rappresentanti, fornitori, giornalisti e addetti a promozioni e pubblicità, per un totale di circa 12.000 visitatori.
La buona ripresa dei consumi interni e un nuovo impulso agli scambi internazionali sembrano essere i motivi di ordine generale alla base di questo successo, arrivato dopo un biennio effettivamente abbastanza grigio. Di più c’è però una fiera che si internazionalizza in modo crescente, potenzia l’offerta e la differenzia in base a prodotti, stili, occasioni - e che realizza tutto ciò senza rinunciare alla selezione e alla qualità delle proposte. Grecia (344 vs 276), Spagna (250 vs 232), Germania (153 vs 133), Gran Bretagna (141 vs 112), Stati Uniti (114 vs 63, grande exploit), Portogallo (90 vs 103, uno dei pochissimi paesi in calo), Francia (92 vs 49, altro risultato che ribalta alcune difficoltà del recente passato), Svizzera (81 vs 43) Giappone (79 vs 62, in ottima ripresa come tutti i mercati del sud-est asiatico) e Turchia (75 vs 49) sono i paesi ai primi dieci posti della classifica delle affluenze estere a Pitti Immagine Bimbo.
Molto bene anche l’insieme dei paesi nordici e i principali paesi arabi, diminuzioni un po’ a sorpresa per Austria e Belgio.
