L’altra moda diventa “alta cucina”, in luogo dell’alta moda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2000 10:05
L’altra moda diventa “alta cucina”, in luogo dell’alta moda

Anche gli chef hanno un loro stile non solo nella ricerca dell’armonia dei sapori e dei cromatismi dei piatti, ma anche negli abiti da lavoro che indossano mentre creano. Perché allora non farli sfilare in passerella con cappelli, grembiuli e giacche non più solo bianche e tagliate allo stesso modo, bensì colorati, stravaganti e fantasiosi?
Questa originale e unica passerella del prêt-à-manger e della haute cuisine si svolgerà a Firenze durante Pitti Immagine Casa di settembre 2000.

Un nutrito gruppo di giovani chef di grande livello si trasformerà per l’occasione in “stilista gastronomo” poiché oltre alla divisa, pezzo unico, porterà con sé in passerella anche un piatto di sua creazione che costituirà la sua collezione, ovverosia il menu autunno-inverno del suo locale.
Ecco un altro punto di coincidenza davvero interessante fra cucina e moda: sia gli stilisti, sia gli chef cambiano le loro offerte due, tre, quattro volte all’anno a seguito della loro creatività, della loro sperimentazione e dei materiali e delle materie prime che il mercato dà loro.

L’azienda di moda deve tener conto, come i cuochi, della stagionalità: caldo o freddo influenzano i consumi della cucina, come quelli degli abiti.
Pitti Immagine Casa vivrà così, per la prima volta, una passerella dove due arti oggi così di moda, s’incontrano, ma dalla vista e dal suono della passerella che verrà animata da una coppia di food jockey, si passerà poi a un assaggio finale di quei piatti che andranno a rallegrare le tavole degli chef impegnati per l’occasione come modelli.

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