La nuova mostra de La Casa Italiana il prossimo settembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2000 10:20
La nuova mostra de La Casa Italiana il prossimo settembre

Il nuovo appuntamento con La Casa Italiana – il progetto di ricerca sui nuovi stili dell’abitare di Pitti Immagine Casa – ha per tema l’acqua. O, più precisamente, quella parte della nostra casa che all’acqua e al piacere dell’acqua viene di solito associata: il bagno.
“Io vedo la stanza da bagno come un ambiente della casa in cui, se vuoi, puoi anche lavarti i denti” ha detto ironicamente Philippe Starck qualche tempo fa in un’intervista a un quotidiano. E in effetti, da luogo nascosto e confinato a una dimensione esclusivamente privata, funzionale e igienica, il bagno si è trasformato oggi in uno spazio centrale della casa e della ricerca del benessere.


Il corpo non è più qualcosa di cui vergognarsi o l’oggetto di un puro e superficiale edonismo: la sua cura coinvolge lo star bene nella sua complessità, rincorre piacevoli esperienze primarie, è parallela alla conquista di più elevati orizzonti mentali cercando di ricomporre la frattura profonda che tanti problemi ha causato nella storia del pensiero e della società occidentale.
Non è un caso che questa riscoperta avvenga in un periodo di grande cambiamento come quello che stiamo attraversando, in cui gli usi e i costumi del mondo si influenzano e definiscono nuovi modi di vivere, insieme più globali e più locali. Nord, Est, Sud, Ovest.
Nella mostra che Paola Navone cura per La Casa Italiana (ideata assieme a Daniel Rozensztroch e con le ricerche di Lis Carpenter) si toccano i quattro punti cardinali del piacere dell’acqua: il contrasto ghiacciato-bollente dei paesi freddi; l’armonia degli opposti per il raggiungimento dell’equilibrio mente-corpo; l’oasi verde e l’immagine del paradiso che può produrre il deserto; la moderna tecnologia e la visione contemporanea dell’ambiente bagno.


Sauna, bagno turco, doccia scozzese, terme, idromassaggi, cascate d’acqua, massaggi shiatzu, ginnastiche e terapie dolci della new age si intrecciano e formano un paesaggio nuovo composto di grandi vasche, lavatoi, mastelli, conche; un paesaggio minimalista o multi-accessoriato, fatto di materiali antichi come pietra o legno che richiamano il fiume, il lago, la foresta oppure animato dai più recenti ritrovati tecnologici; un luogo dove lavarsi certo, ma anche dove leggere, ascoltare musica, riflettere in silenzio, farsi belli, invitare qualcuno.
La cura del corpo non è mai stata un piacere così intellettuale come adesso e il bagno del futuro si appresta a diventare la più bella e accogliente stanza della nostra casa.

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