Ancora in stallo la formazione della Giunta regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 maggio 2000 08:22
Ancora in stallo la formazione della Giunta regionale

Dovrà comunque veder la luce entro venerdì prossimo, essendo passati quindici giorni dalla proclamazione ufficiale degli eletti.
Quella del presidente Claudio Martini sembra ogni giorno di più una corsa ad ostacoli, l'ultimo dei quali porta il simbolo dei Popolari che, con il 3,5% dei consensi, sono risultati il secondo partito della coalizione, superando i democratici, e che ora vogliono dare visibilità al loro successo. Una richiesta che si scontra con le promesse fatte da Martini prima delle elezioni, quando aveva presentato come futuri assessori tre esterni - la stilista Chiara Boni, il sindacalista Ambrogio Brenna e l'avvocato Carla Guidi - di area Asinello.
Visibilita' per i Popolari, che minacciano di non entrare in giunta, significa o la vicepresidenza della giunta abbinata alla delega alla sanita', riunite in una stessa persona, o vicepresidenza della giunta abbinata ad una delega piu' leggera in cambio dell' assessorato all' agricoltura per un esterno, o la presidenza del consiglio regionale piu' un assessore anche se non alla sanita'.

Tre alternative difficili per Martini che aveva appena superato l'ostacolo di garantire ai Ds sei assessori dirottando Ricardo Nencini, dello Sdi, dalla giunta alla presidenza del consiglio regionale.
L'indicazione di Nencini alla presidenza del consiglio e' stata fatta dallo stesso Martini, non piu' tardi di ieri sera, in una riunione di maggioranza ed ora il consigliere dello Sdi non sembra affatto disponibile ad una retromarcia per far posto ad un popolare. La coperta di Martini sembra quindi troppo corta: se contenta i Popolari dando loro la presidenza del consiglio rischia di perdere i socialisti dalla coalizione, mentre se accetta di affidare ad un esponente del Ppi la vicepresidenza della giunta piu' l'assessorato alla sanita' rischia di scontentare i Ds che vedevano gia' in quel ruolo Enrico Rossi, ex sindaco di Pontedera, il consigliere più votato della Toscana.

Ne' e' ipotizzabile risolvere la situazione riducendo da sei a cinque gli assessori diessini in quanto una vasta area della regione, quella tirrenica resterebbe senza un proprio uomo nel governo regionale.
Il rebus non e' di facile soluzione. Allo stato attuale Martini potrebbe uscirne o con un colpo di fortuna o con un atto di coraggio consono ad un presidente eletto dal popolo. Il primo caso, assai improbabile, contempla la rinuncia di uno dei promessi assessori pre elezioni, il secondo un' ammissione di errore da parte di Martini che promettendo tre posti in giunta ai Democratici, aveva sopravvalutato il loro consenso elettorale.

L'assenza del Ppi o dello Sdi in giunta ne cambierebbe, del resto, il carattere di centro sinista.

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