«L’auto-investitura di Enzo Siciliano come direttore del Gabinetto Vieusseux è inopportuna»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2000 16:33
«L’auto-investitura di Enzo Siciliano come direttore del Gabinetto Vieusseux è inopportuna»

E’ quanto hanno dichiarato il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi, il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana, il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri ed i consiglieri di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e Giovanni Orlandini. «Ieri è stato nominato il nuovo Presidente del Gabinetto Vieusseux Marcello Fazzini, uomo colto con accertate qualità di buon amministratore - hanno detto i cinque consiglieri - insieme al neo presidente ieri pomeriggio ha partecipato all’incontro in sala di Clemente VII anche il direttore del Vieusseux Enzo Siciliano, che ha annunciato al primo cittadino la propria disponibilità, “se il consiglio di amministrazione dell’ente lo riterrà opportuno, di continuare il proprio impegno e la propria opera nell’importante istituto culturale”».
«Non sappiamo cosa ne pensa l’amministrazione comunale - hanno proseguito Toccafondi, Cigliana, Pieri, Checcucci e Oralndini - però crediamo sia inopportuno che chi ha portato a questa situazione il Vieusseux sia riconfermato all’interno del Consiglio di Amministrazione.

Il Sindaco ieri ha affermato che con la nomina di Fazzini “si apre una nuova fase nella vita del Gabinetto Vieusseux” e non a caso ha assegnato al neo presidente un mandato ben preciso “rilanciare questa storica realtà culturale cittadina”. Ci chiediamo come sia possibile aprire una nuova fase e rilanciare il Gabinetto rinominando Siciliano».
«Il ritorno di certi personaggi dopo i danni fatti - ha voluto sottolineare Pieri - è il classico esempio della politica di trasformismo del centrosinistra».


Secondo i cinque consiglieri «a Fazzini spetterà un compito difficile: definire il piano di riassetto patrimoniale e organizzativo dell’ente consentendo al Gabinetto Vieusseux di poter rilanciare un progetto culturale degno di un istituto di livello nazionale».«A questo manca però un’importante tassello - hanno concluso Toccafondi, Cigliana, Pieri, Checcucci e Orlandini - sul piano culturale chi, fino ad oggi, doveva occuparsi di questo non è riuscito. Per questo l’auto-investitura di Siciliano sembra quantomeno inopportuna.

Come inopportuna sembra essere la nomina un giorno prima delle elezioni. Siamo d’accordo che la nomina del nuovo direttore fosse urgente ma forse non tanto da dichiarare la nomina 48 ore prima del voto».

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