Firenze deve diventare la sede per la sperimentazione delle nuove tecnologie senza scavo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2000 21:53
Firenze deve diventare la sede per la sperimentazione delle nuove tecnologie senza scavo

E’ quanto ha proposto oggi l’assessore all’ambiente e vivibilità Sergio Paderi intervenuto al convegno Cite - Associazione industriali di Firenze. Il problema di cablare le città comporta a Firenze, come in tutte le grandi aree metropolitane, la necessità di aprire continuamente cantieri con problemi per i cittadini e per l’ambiente. La possibilità di sperimentare nuove tecnologie, non invasive, è stata presentata oggi, e secondo l’assessore va ‘sviluppata’ attraverso una stretta collaborazione tra la stessa Amministrazione e gli imprenditori interessati.

Prima ancora è comunque necessario avere il quadro completo delle reti tecnologiche già presenti in città.
"La crescente necessità di cablare le città comporta una crescita dei problemi ambientali legati alle escavazioni per la posa in opera delle reti tecnologiche -ha affermato Paderi- Aumento della congestione del traffico urbano, inquinamento acustico ed atmosferico, produzione e trasporto rifiuti inerti sono alcune delle conseguenze derivanti dalla presenza dei cantieri di scavo a cielo aperto per la posa in opera delle reti tecnologiche.

La innovazione tecnologica rappresentata dalle metodologie di scavo con soluzioni non invasive dello spazio in superficie rappresenta una soluzione ideale per le aree a forte problematicità ambientale e storica come quella urbana di Firenze. In tal senso la città di Firenze può e deve diventare un’area privilegiata per la sperimentazione e applicazione di tecnologie di scavo compatibili e rispettose dell’ambiente. La creazione di una struttura composta dai soggetti istituzionali ed imprenditoriali interessati a tale progetto è una proposta che il Comune di Firenze ha interesse a sostenere per gli evidenti interessi pubblicistici che tale azione comporta per la città.

Deve peraltro essere rapidamente recuperato il ritardo per la mappatura e l’aggiornamento delle reti tecnologiche esistenti ed in progetto: in tal senso la piena attivazione della Società Citimet consentirà alla città di disporre di uno strumento per la pianificazione degli interventi. Occorre infine che il Comune si doti di uno struttura interna capace di valutare l’impatto dei cantieri e delle soluzioni tecnologiche proposte alla luce dei diversi fattori in gioco quali il traffico, l’inquinamento acustico ed atmosferico, lo smaltimento degli inerti ed il loro riciclo, l’impermeabilizzazione dei suoli dotandosi anche di linee guida con cui andare ad una verifica con gli imprenditori".

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