"Café Chantant"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2000 10:08

Il Centro di Promozione Teatro della Pergola presenta, da martedì 28 marzo a domenica 2 aprile, Tato Russo in "Café Chantant", di Tato Russo da Eduardo Scarpetta, con la partecipazione di Antonella Elia, regia Tato Russo.
Intorno al classico divertentissimo intreccio tipico della commedia scarpettiana, Tato Russo intravede l’occasione per l’analisi critica di un periodo storico, che, pur durando lo spazio di una meteora, fu denso di significati culturali e civili, che chiudeva un secolo, l'800 e ne proponeva un altro: quello dell’opera moderna.

Un mitico quindicennio che, pur proponendosi come un’epoca di splendori, portava in sé un periodo di miseria e di decadenza. Siamo tornati al 1900, i teatri di prosa chiudono per lasciare spazio al Cafè Chantant. Questa nuova forma di spettacolo mette in crisi quello tradizionale come accadrà qualche decennio più tardi con l’avvento del Cinema. I luoghi teatrali si trasformano, chiudono molti teatri "storici", altri per sopravvivere sono costretti a modificare il repertorio. Anche Scarpetta ingaggia artisti di cafè chantant per chiudere i suoi spettacoli con un "segue show", il fenomeno è nazionale.

Il cafè chentant diventa un pericolo per tutti gli artisti, non si riesce a trovare scritture che non siamo di cafè chantant.
Da questa realtà prende spunto la trama "Cafè Chantant". Essa si sviluppa appunto intorno alla storia di fame di due coppie di "artisti drammatici" che si ritrovano ad improvvisarsi artisti di cafè chantant in un cafè-concerto di Pozzuoli. La vicenda dura un giorno, ma Tato Russo dilata lo spazio temporale di questa giornata, riferendola all’intero periodo di quel quindicennio, dalla nascita, allo splendore, alla miseria del cafè chantant: in lungo giorno in cui cambia la moda, il gusto, la maniera di pensare della gente.

E se l’azione parte dalla crisi del teatro di prosa determinata dall’aggressione del cafè chantant, termina nella fine quest’ultimo a sua volta stroncato dall’avvento del cinema.
Intorno ai quattro protagonisti della storia, si muove una miriade di personaggi, che sono solo macchiette. La regia fonda tutto su questa contrapposizione di stili recitativi e di drammaturgia; da una parte il linguaggio di commedia che sarà di Eduardo, dall’altra quello da farsa che è tipico di Scarpetta.

Da una parte un Felice, personaggio nel vero senso della parola; dall’altra il mondo delle caricature, dei trucchi, delle esagerazioni. Tato Russo continua così nella linea tracciata dai suoi spettacoli precedenti proponendo uno Scarpetta diverso, più vicino ai classici nelle linee di una direzione personale di fare teatro, laddove ogni intuizione critica non si propone mai come fine a se stessa ma sottostà invece ad un piano organico di messa in scena, in cui ogni elemento concorre in giusta proporzione con gli altri.


Questo spettacolo, si presenta ancor più ricco di trovate, di colori, di contenuti; un vero fuoco di fila affidato alla grande bravura di tutti gli interpreti.
Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 15.45.

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