Una "rete" di solidarieta' e di cooperazione tra le citta' e le regioni dell'Europa Sud orientale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 marzo 2000 18:56
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Dopo l'adesione dell'Istria e l'appoggio del governo croato, anche Mostar, la citta' bosniaca per anni devastata dalla guerra etnica, aderisce al progetto promosso dalla Regione Toscana per la realizzazione di una "rete" di solidarieta' e di cooperazione tra le citta' e le regioni dell'Europa Sud orientale. E' questo uno dei risultati dell'incontro odierno tra una delegazione della giunta toscana guidata dal presidente e l'amministrazione di Mostar, con il suo sindaco Safet Orucevic. Anche la citta' bosniaca, per anni divisa in una parte musulmana e in una croata, sara' dunque presente a Firenze in un seminario gia' fissato per il 27 e il 28 marzo prossimi, nel corso del quale sara' costituita formalmente la "rete", con la partecipazione di realta' della Croazia, della Serbia, delle tre etnie presenti in Bosnia, della Macedonia e del Kosovo.
Il progetto, ha spiegato il sindaco Orucevic, presenta un particolare significato per chi e' impegnato nella costruzione di forme di governo multietniche.

L'impegno regionale, ha invece sottolineato il presidente toscano, e' finalizzato ad offrire un contributo per l'integrazione europea, un obiettivo unico per tutti i paesi dell'Europa Sud orientale, anche se per esso sono ipotizzabili diverse velocita', in relazione non solo ai parametri economici ma anche al radicamento della vita democratica e al rispetto delle minoranze. A Mostar la delegazione toscana ha avuto modo anche di visitare la scuola materna "Pcelica", ricostruita dopo la guerra grazie al finanziamento della Regione, nonche' la via Sanctica, strada simbolo dell'odio etnico (di qui passava la linea del fronte), a cui nelle prossime settimane, sempre grazie ad un finanziamento regionale, sara' nuovamente garantita l'illuminazione.

Infine, la delegazione ha potuto incontrare le imprese toscane impegnate nella ricostruzione della citta', compresa l'azienda che, proprio in questi giorni, ha vinto l'appalto bandito dalla municipalita', dalla Banca mondiale e dall'Unesco per la progettazione degli interventi per restituire a nuova vita il plurisecolare ponte di Mostar.

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