A Stazzema la cerimonia a 74 anni dall’eccidio

Alla commemorazione il gonfalone civico di tanti comuni toscani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 agosto 2018 13:41
A Stazzema la cerimonia a 74 anni dall’eccidio

Ieri, domenica 12 agosto, si è svolta la cerimonia commemorativa istituzionale per ricordare il 74° anniversario della strage di ‘Sant’Anna di Stazzema’. La mattina del 12 agosto 1944 i soldati nazisti - comandati dal generale Max Simon - salirono sul paesino di Stazzema e uccisero a colpi di mitragliatrici in una manciata di ore. Nella strage ci furono 560 vittime tra cui 107 bambini, molte donne ed anziani. 

La cerimonia si è svolta al Sacrario delle Vittime civili di Sant’Anna di Stazzema, chiamato anche Monumento Ossario, sul Colle di Cava, dove riposano dal 1948 i Martiri di Sant’Anna: quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua realizzazione, su progetto dell’architetto Tito Salvatori. La cerimonia ha avuto inizio alle 9 con la S. Messa officiata dall’Arcivescovo di Pisa S.E. Giovanni Paolo Benotto. Successivamente il corteo si è indirizzato lungo la Via Crucis per raggiungere il Monumento Ossario, dove si sono tenute le orazioni.

Come ogni 12 agosto, le delegazioni del Comune di Rignano sull'Arno e del Comune di Monteriggioni erano presenti. In rappresentanza del Comune di Empoli, con il civico Gonfalone, ha presenziato l’assessore Fabrizio Biuzzi, presente anche una delegazione dall’Empolese Valdelsa.

“Abbiamo voluto aderire all’Anagrafe Antifascista del Comune di Sant’Anna di Stazzema - afferma Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni - per ribadire l’importanza dei valori della nostra Costituzione, nata dalla lotta al fascismo e da una Resistenza costata la vita a migliaia di persone, tra cui molte vittime innocenti come quelle della strage di Sant’Anna di Stazzema. Con l’Anagrafe Antifascista si è voluto ricordare valori e principi che diamo per scontato e che, invece, meritano attenzione e difesa ogni giorno, nel ricordo di chi ha lottato per darci la libertà e la democrazia e tramandandoli alle generazioni future”.

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