A ​Careggi persi esami biopsie, Enrico Rossi propose esami a Massa

Pazienti in attesa di sapere se malati o meno, potrebbero essere costretti a rifare il test.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2014 15:27
A ​Careggi persi esami biopsie, Enrico Rossi propose esami a Massa

A Careggi vengono effettuati circa 35.000 prelievi ogni anno, circa un centinaio al giorno. “Spesso questi esami vengono ripetuti” fa sapere chi riceve con regolarità le segnalazioni da parte dei pazienti.

Perduti frammenti di tessuto già pronti per essere analizzati. Cause ancora da accertare, pessima figura per il dipartimento di Istologia patologica e diagnostica molecolare di Careggi. Tempi di attesa ridotti negli anni, ma a pagamento si fa prima.

Nel 2009 Assessore alla Sanità era Enrico Rossi che si infuriòper i lunghi tempi di attesa e propose di mandare dei campioni di tessuto all’ASL di MassaCarrara. Ha fatto seguito una delibera regionale per dare tempi precisi per le risposte: da 3 a 5 giorni per pap test e ricerca del sedimento urinario, 8-10 giorni per l’istologia leggera su pelle, 10-15 giorni per l’istologia complessa dove i prelievi vengono fatti durante gli interventi chirurgici.

Nel 2011 i tempi non venivano ancora rispettati. Il direttore sanitario di Careggi Giovannini spiegava che i ritardi eranpo dovuti alla carenza di macchinari (uno super tecnologico era in arrivo) ed alla carenza di personale (in arrivo nuovi anatomopatologi a contratto indeterminato). “Rientreremo presto nei limiti della delibera” diceva il direttore ai cronisti."Ancora una volta la notizia arriva a distanza di tempo: un atteggiamento inaccettabile che già avevamo stigmatizzato quando, nel luglio 2012, il caso dello scambio di paziente in una trasfusione era stato portato alla luce dalle cronache e taciuto sia dall’Azienda che dalla Regione" così tuona il consigliere regionale Stefano Mugnai che ha presentato interrogazione urgente sull'accaduto.Mugnai chiede conto all’assessore al diritto alla salute dell’esatta dinamica dei fatti che hanno portato alla perdita o comunque alla compromissione dei campioni organici prelevati dai pazienti e destinati all’esame istologico e chiede "se l’assessorato fosse stato informato dell’accaduto" poiché sulla trasparenza si basa il rapporto di fiducia con i pazienti e se l'Assessorato sapeva ed ha taciuto la questione diventa ancor più grave.

La Toscana risulta tra le migliori aziende sanitarie nazionali: eppure non mancano macroscopici errori come in questo delicato caso che caratterizza il passaggio iniziale di qualsiasi terapia. Sapere se il sospetto della presenza di un tumore è fondato o meno decreta il punto determinante di tutta la vita futura del paziente. Tutto inizia qui, che sia un tunnel oppure un falso allarme, molto spesso segna una svolta decisiva nella vita di una persona. Investirci con più convinzione?

“Non possiamo lasciare solo l’ospedale di Careggi - afferma il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra nonché membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri - chiediamo a questo proposito l’intervento dell’Assessorato regionale affinché prenda provvedimenti con risorse ad hoc per far fronte alla duplicazione degli esami anche attraverso l’utilizzo delle strutture private in convenzione.

Siamo certi dell’indubbia capacità della Direttrice Generale di Careggi, dottoressa Monica Calamai, e che abbia preso tutte le misure necessarie per risolvere il problema che si è creato presso l’AOU di Careggi”.

Secondo l’esponente del Nuovo Centrodestra, che in merito ha presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale, «siccome ci sono giunte diverse segnalazioni che a Careggi alcune volte le biopsie vengono ripetute, chiediamo di sapere quale sia l’incidenza media della ripetizione degli esami, nonché quali percorsi per l’accertamento delle responsabilità si sia provveduto ad attuare. Ma prima di sapere chi è il responsabile e chi pagherà, ci interessa conoscere in quanto tempo Careggi sarà in grado di fornire i referti per le biopsie che sono andate perse".

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