Il Consiglio provinciale ha approvato - con i voti favorevoli di DS, PPI, Democratici, Verdi e PdCI e quelli contrari di
Rifondazione, CCD, FI e AN - un ordine del giorno proposto dalle forze della maggioranza di Palazzo Medici Riccardi
sull'ospedale "Serristori" di Figline Valdarno.
Il documento, ritenuto che "dopo un processo politico-istituzionale caratterizzato da tensioni si sia giunti a un riassetto
complessivo dei servizi sanitari del Valdarno fiorentino considerato adeguato a soddisfare i bisogni di assistenza
sanitaria delle popolazioni interessate", chiede che la Giunta provinciale si faccia interprete nei confronti dei sindaci del
Valdarno, coerentemente con la normativa nazionale e regionale, "della piena attuazione della proposta di
riorganizzazione funzionale dei servizi sanitari presentata dall'Azienda Sanitaria di Firenze, senza ulteriore dilazione di
tempi".
E' stato invece respinto un ordine del giorno di Rifondazione che chiedeva stanziamenti per il risanamento del "Serristori",
l'assunzione delle figure professionali mancanti all'ospedale e risposte chiare ai bisogni della popolazione anche per
evitare la fuga dei pazienti verso le cliniche private.
L'ordine del giorno approvato è stato illustrato dal consigliere dei DS Paolo Costantino, che ha ricordato i contenuti
dell'accordo sancito nel documento di programmazione triennale dell'ASL fiorentina, sul quale si sono già positivamente
pronunciati i Comuni di Figline, Reggello, Incisa e Rignano.
Per Piero Parotti, di Rifondazione, la popolazione del Valdarno deve avere risposte alle sue esigenze di servizi.
Non vanno
sottovalutate la necessità di un pronto soccorso sempre aperto e le conseguenze delle riduzioni dei reparti di Ostetricia e
Ginecologia.
Per Carlo Bevilacqua, di Forza Italia, l'Ordine del giorno della maggioranza non intende risolvere i problemi e asseconda il
processo di progressivo svuotamento del "Serristori".
Infine per Alessandro Corsinovi, dei CCD, il documento della maggioranza rappresenta una coda scorretta del
precedente dibattito del Consiglio provinciale sul "Serristori", che aveva visto la bocciatura delle proposte dell'opposizione
e emendamenti, non accolti dai proponenti, della maggioranza ora riproposti in forma di ordine del giorno.