Le lettere familiari di Leo Ferrero dal 1919 - 1923

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 1999 13:46
Le lettere familiari di Leo Ferrero dal 1919 - 1923

Lunedì 22 novembre, ore 17.30 - 19.30, presso la Libreria Feltrinelli (Via Cerretani 30r, Firenze) parlano: Marino Biondi, Anne Kornfeld, Giuliano Manacorda, Fernado Tempesti.
Le lettere che Leo Ferrero inviò quasi quotidianamente per oltre dieci anni ai familiari costituiscono oggi un documento di un valore storico che supera il carattere privato che le ha dettate.
Dalle varie città italiane, dalla Germania, la Svezia, la Danimarca, da Londra e infine da Parigi quello che l'agile penna del giovanissimo scrittore - stupefacente è la versatilità delle pagine bilingui - ci trasmette è una testimonianza civile e letteraria forse unica nella nostra storia recente.


Poco più che ventenne, Leo ha la virtù e la capacità di farsi accogliere negli ambienti culturali più provveduti, di avvicinare i protagonisti della civiltà letteraria d'Italia e, ancor più, di Francia; e passano così in queste pagine i nomi che contano da Ungaretti a Borgese, da Bontempelli a Alvaro, Pirandello, Ruggero Ruggeri, Carocci e gli altri solariani ...; e a Parigi, Paul Morand, Drieu la Rochelle, Martin du Gard, Maurois, Soupault, e in primis Valéry che gli scrive una prefazione; e poi i salotti che lo accolgono e lo vezzeggiano.


Su tutto la testimonianza è di prima mano in uno stile immediato, qua e là un poco ironico, in grado di dare la verità e il colore di un mondo passato poi da queste cronache alla grande storia. Né di minore importanza le lettere finali dagli Stati Uniti della depressione e di Roosvelt e dal Messico che lo incanta e lo turba e dove Leo troverà improvvisa la morte alla fine d'agosto del 1933.

In evidenza