Cascine: primo atto in giunta per nascita della Fondazione

Approvata la delibera con la ricognizione effettuata sulle attività esistenti e le linee guida della futura gestione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 Agosto 2025 19:16
Cascine: primo atto in giunta per nascita della Fondazione

La “Fondazione Cascine Bene Comune” prende forma e muove i primi passi. Nel corso dell’ultima giunta è stata infatti approvata la delibera, presentata dalla vicesindaca e assessora all’ambiente Paola Galgani, contenente gli indirizzi del progetto che vuole rendere le Cascine, nell’arco del mandato, un luogo sempre più vivace e sicuro, con una gestione strategica mirata e un impegno costante e ben coordinato fra tutti i soggetti e le direzioni comunali coinvolte.

Per questo è stata individuata la forma di gestione più idonea: una Fondazione di partecipazione che si occuperà della valorizzazione unitaria del parco, rendendolo un luogo comune e fruibile a tutti. Lo scopo della Fondazione sarà anche quello di promuovere e tutelare il Parco delle Cascine come fulcro del sistema di parchi metropolitano, che integri le funzioni di verde pubblico, parco monumentale, specifico ecosistema, spazio per eventi e contenitore di attività didattiche, sportive e ricreative.

“Con questa delibera cominciamo a scrivere il futuro del parco, una delle nostre priorità del programma di mandato” ha detto la sindaca Sara Funaro “Abbiamo lavorato scrivendo un futuro all’insegna di attività ricreative, sportive, sociali e questo è il primo atto ufficiale che va nella direzione della gestione unitaria per aumentare la fruibilità e l’attività delle nostre Cascine ispirandoci ad esperienze anche internazionali”.

Approfondimenti

“La costituzione di un nuovo ente destinato alla gestione e valorizzazione del Parco ha presupposto e richiesto la ricognizione dell’insieme delle molteplici attività che insistono sul parco delle Cascine – ha aggiunto la vicesindaca Paola Galgani – che sono state svolte dalle varie Direzioni comunali anche sugli immobili e sulle concessioni presenti sull’intera area del Parco. Con questa delibera acquisiamo questa ricognizione per definire l’area di azione. Da ora in poi inizia il lavoro di studio per individuare l’organizzazione e la struttura della fondazione, l’ambito di operatività del futuro ente e quindi la definizione dello statuto che porterà alla formazione della fondazione e alla sua gestione”.

In attesa di conoscere l’esisto della manifestazione di interesse per la concessione dell’ex ippodromo delle Mulina, che è uno spazio rilevante ai fini della definizione delle attività di gestione della fondazione, è stato deliberato di condividere le caratteristiche giuridiche per il nuovo ente, che sarà basato sul modello delle fondazioni di partecipazione dotate di personalità giuridica di diritto privato, senza fini di lucro, con l’organo di amministrazione o vigilanza designato in maggioranza da un ente pubblico e con capacità economica capace di coprire i costi con i ricavi e senza distribuzione degli utili.

In considerazione della vocazione del parco ad ospitare numerose attività mercatali, culturali, sportive e ricreative, la nuova fondazione rappresenterà il polo per l’unitaria gestione, presentazione e valorizzazione delle proposte già in essere e di quelle future. Tutto questo sia attraverso il coordinamento delle diverse realtà associative operanti – su concessioni comunali – all’interno delle Cascine sia promuovendo essa stessa attività di interesse pubblico in ambito di riqualificazione del parco e tutela dell’ambiente, di educazione e sostegno delle giovani generazioni, di abilitazione delle comunità e promozione culturale e artistica.

“Siamo davvero soddisfatti dell’indirizzo di rinnovamento che stanno prendendo le Cascine. Adesso lavoreremo per definire gli articoli dello statuto e il suo funzionamento” ha concluso Galgani.

La Fondazione potrà promuovere e realizzare ogni attività ritenuta utile per il raggiungimento dello scopo, mentre in merito al finanziamento per la gestione del parco, oltre alle quote e contributi dei soci, alle entrate relative a prestazioni di servizi convenzionati, ai proventi derivanti dagli impieghi del proprio patrimonio, si prevede di dare particolare impulso alle donazioni, sensibilizzando a tal fine privati e imprese e percorrendo soluzioni innovative come il crowdfunding.

I soggetti partecipanti alla nuova fondazione di partecipazione possono essere sinteticamente individuati in enti pubblici, partner privati-persone giuridiche (aziende, associazioni, ecc.); partner privati-persone fisiche (cittadini). Potranno far parte dell’ente anche i soggetti attualmente concessionari di spazi e immobili all’interno dell’area Cascine, fermo restando che, alla scadenza, l’individuazione del contraente dovrà avvenire previo esperimento delle procedure di evidenza pubblica normativamente previste.

"Annunciare una Fondazione di partecipazione mentre il Consiglio comunale è sospeso, come tutti gli anni nel mese di agosto, è indicativo su quale tipo di partecipazione si immagina. Uno spazio dove il pubblico segue le logiche private, come è praticamente sempre quando si investe sullo strumento delle fondazioni. Ci sarà meno controllo diretto, lo hanno confermato anche gli uffici in audizione in questi mesi rispondendo a domande precise su questi aspetti generali -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Il Comune può fare il comune e coinvolgere i Quartieri nella gestione dell'area.

Tante sono le proposte concrete che abbiamo avanzato negli anni, alcune anche approvate dal Consiglio comunale. Ecco alcuni esempi: un'area pubblica per il conferimento dei materiali di risulta da verde urbano, un centro di ippoterapia, l'investimento per ampliare i servizi dei vivai comunali, attività legate all'Arno, una maggiore cura per la dispersione delle ceneri.

Preoccupa che già adesso si faccia riferimento alle donazioni e al ruolo dei concessionari degli spazi. Non c'è davvero niente di sinistra in questo modo di vedere gli spazi pubblici e le recenti cronache urbanistiche di Milano evidentemente non hanno portato buoni consigli all'Amministrazione del Partito Democratico.

Speriamo che non la prendano come provocazione, ma esprimiamo anche solidarietà a chi presiede le Commissioni che avrebbero potuto discutere di questa proposta e al Presidente del Consiglio comunale. Evidentemente non è nemmeno la loro partecipazione quella che si auspica".

“La famigerata Fondazione per le Cascine, oggi rilanciata ufficialmente dalla Sindaca e già più volte annunciata nei mesi passati, è stata presentata come quell’espediente in grado di assicurare la gestione unitaria dello spazio verde. Un passaggio che non ci è mai sembrato cristallino, a meno che Funaro consideri l’Amministrazione che ha l’onore di guidare come un insieme di uffici del tutto isolati e scoordinati tra loro. È forse questo ciò che ha riscontrato? In secondo luogo, saranno comunque numerosi gli attori in campo: dal Comune, che resterà chiaramente sulla scena per varie ragioni (manutenzioni, sicurezza, etc.), alla Fondazione, ai soggetti concessionari degli spazi, alle Forze dell’ordine.

Temiamo che la nascita di una Fondazione che si occupi della valorizzazione del parco in luogo del pubblico non sia altro che un cavallo di legno per dar da bere agli elettori un vivo interesse per le Cascine, quando, in realtà, il vero obiettivo è disporre di un soggetto terzo sul quale riversare esclusivamente le responsabilità, un fantoccio in buona sostanza.

Anziché redigere un grande piano per le Cascine, nel quale sarebbero potute confluire proposte del Consiglio e dei Quartieri, la Giunta preferisce spedire la patata bollente ad altri, sminuendo, di fatto, il ruolo della politica. Non abbiamo certo un atteggiamento di preclusione aprioristica verso questa come verso nessun’altra soluzione in quanto tale, ma un soggetto come quello ideato, che chiaramente starà in piedi anche grazie alla contribuzione pubblica, dovrebbe rappresentare non un mero capro espiatorio, bensì un’entità in grado di portare elementi innovativi.

Ad oggi, stando alle parole della Sindaca Funaro, non vediamo niente di tutto ciò. Poche vaghe idee e, soprattutto, troppi giri di parole rispetto al fatto che il più grande problema che impedisce una sana e sicura fruizione del parco, al di là dell’offerta ludico-culturale, è rappresentato dalla criminalità che la fa da padrone” dichiarano il consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Chelli insieme alla capogruppo Angela Sirello.

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