La nuova legge regionale sullo sport

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 1999 15:45
La nuova legge regionale sullo sport

Approvata dalla giunta su proposta dell'assessore alle politiche sociali, Simone Siliani, ridisciplina tutta la materia, introducendo significative novita'. Tutto questo, imperniandosi su una precisa consapevolezza, ovvero sulla centralita' dello sport nel contesto delle politiche sociali. "La possibilita' di praticare uno sport - spiega infatti Siliani - e' un importante aspetto della cittadinanza sociale, aldila' di ogni differenza di sesso, eta' e censo. Aldila' degli aspetti agonistici, la pratica sportiva rappresenta un aspetto decisivo per la creazione dei rapporti sociali e per la cura del corpo e della salute.

Ed e' in questo senso che le amministrazioni pubbliche sono chiamate a promuoverne la massima diffusione".
I numeri della Toscana. In questo senso la nuova normativa interviene su una realta' regionale particolarmente ricca ed articolata, dove la pratica sportiva, almeno quella non organizzata nelle federazioni e negli enti di promozione, risulta in costante crescita; dove si avverte sempre piu' forte la domanda di sport inteso come diversa fruizione del tempo libero e maggiore attenzione per il benessere fisico; dove 9.430 associazioni sportive e oltre 8 mila impianti - secondo i dati di un recente censimento realizzato dal Coni e dalla Toscana - rappresentano una risposta a questa domanda che, benche' ancora insufficiente, la pone tra le prime regioni in Italia; dove solo i tesserati - appena una parte, ripetiamo, di chi pratica sport - sono 310 mila, ovvero circa il 15 per cento degli abitanti compresi tra gli zero e i 60 anni (dati Coni 1997).


Le novita' della legge. Semplificazione e responsabilizzazione degli enti locali, in linea con quanto prevede la riforma Bassanini. Sono queste le parole chiave di una normativa che intende promuovere e coordinare gli "interventi di politica sociale per la diffusione della cultura e della pratica delle attivita' motorie", favorendone l'integrazione con gli "interventi relativi alle politiche educative, formative e culturali, allo sviluppo dell'associazionismo, alla prevenzione e al superamento delle condizioni di disagio sociale, nonche' con gli interventi per lo sviluppo economico".


Centrali saranno le attivita' di programmazione, sia regionale che provinciale, che non si limiteranno alla concessione di contributi finanziari. Di particolare rilievo il ruolo decisionale delle amministrazioni provinciali che, sulla base del budget messo a disposizione dalla Regione, potranno programmare impiantistica e attivita', con un unico atto che determinera', tra le altre cose, la realizzazione di piste ciclabili e lo sviluppo della circolazione non motorizzata e dell'escursionismo (anche all'interno dei parchi), l'adeguamento degli impianti sciistici e delle infrastrutture per gli sport acquatici e per la nautica da diporto, la riqualificazione degli spazi, degli impianti e delle attrezzature, l'incentivazione delle attivita' di documentazione e di diffusione della storia e della cultura dello sport, la promozione di attivita' educative e formative.


Tra gli interventi di semplificazione, va segnalata l'abrogazione della Consulta regionale dello sport, che per composizione e competenze aveva finito per sovrapporsi al Comitato regionale Sport per tutti: quest'ultimo, invece, continuera' a funzionare come organo consultivo della giunta regionale. Da ricordare anche che la legge istituisce un "osservatorio delle attivita' motorie", con compiti di raccolta e diffusione dei dati sull'impiantistica e l'associazionismo sportivo.
Particolare rilievo viene assegnato alla collaborazione con le istituzioni scolastiche e con le forze armate, per la diffusione della pratica e della cultura dello sport tra i giovani; e con le universita', per la formazione e la qualificazione di operatori con competenze specifiche sui servizi alla persona collegati allo sport e sulla gestione degli impianti.


La legge regionale, infatti, punta ad accrescere non solo la domanda di sport, ma anche la qualita' dell'offerta: promuovendo l'educazione e l'aggiornamento degli operatori - con il riconoscimento degli enti di promozione sportiva e del Coni come agenzie formative - ma anche attraverso la definizione dei requisiti tecnici, igienico-sanitari e di sicurezza per l'apertura e la gestione degli impianti. Apertura e gestione per cui, tra l'altro, bastera' una semplice dichiarazione di inizio attivita' al Comune, in sostituzione della precedente autorizzazione.


La gestione di impianti e attrezzature non conformi e' soggetta a sanzioni amministrative da 2 a 12 milioni (da 3 a 18 in caso di recidiva), nonche' alla revoca degli eventuali contributi.
La qualificazione dei servizi e delle strutture potra' contare su nuove e piu' efficienti forme di sostegno finanziario - di cui beneficeranno esclusivamente enti locali ed altri enti pubblici e morali, societa' sportive, associazioni e federazioni sportive, soggetti privati senza fini di lucro (imprese e altri operatori economici potranno contare sugli aiuti previsti dalla legge regionale sullo sviluppo economico) - tra le quali si prevede anche la possibilita' di contributi in conto capitale, e non piu' solo in conto interessi.


I finanziamenti per l'anno 2000. La legge stanzia per l'anno prossimo risorse per un miliardo, finalizzate al finanziamento di manifestazioni, attivita' promozionali, di studio e ricerca. I contributi saranno assegnati per manifestazioni e competizioni - con particolare attenzione a quelle in ambito studentesco o per soggetti disabili - per iniziative di promozione delle attivita' motorie in ambito scolastico, per convegni, studi, ricerche e progetti sperimentali, per impiantistica sportiva.

Le domande dovranno essere presentate entro il 28 febbraio 2000.
E' una cifra che si aggiunge agli oltre 2 miliardi che saranno a disposizione per l'impiantistica con il Programma regionale degli interventi per la promozione dello sport per l'anno 2000, approvato dalla giunta in questi giorni. E' una somma che in pratica raddoppia le disponibilita' finanziarie per lo sport rispetto al 1999 e tale da soddisfare interamente la graduatoria definita negli anni 1998-1999.

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