Le imprese medio grandi della Toscana stanno lentamente cambiando volto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 1999 18:07
Le imprese medio grandi della Toscana stanno lentamente cambiando volto

Lavoro flessibile, contratti atipici, modifiche nella geografia delle subforniture, innalzamento dei titoli di studio degli occupati, estensione dell'uso di tecnologie informatiche, maggiore propensione all'innovazione. Questi gli elementi di fondo, che disegnano una generale tendenza alla modernizzazione, emersi da un'indagine sulle imprese manifatturiere medio-grandi condotta su un campione di 300 imprese per la Regione dal Centro italiano ricerche e informazione sull'economia pubblica e cooperativa.
Finalità del lavoro del Ciriec - presentato oggi dal professor Michelangelo Vasta nel corso di un incontro promosso dall'assessore all'Istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi - capire quali sono le esigenze del sistema produttivo toscano per mettere in sintonia domanda e offerta.
La ricerca, che ha spaziato nell'arco di un triennio, ha potuto cogliere interessanti cambiamenti anche per quanto riguarda le dinamiche occupazionali all'interno.

In particolare si sottolinea come, nel triennio '96-'98, nelle aziende manifatturiere medio grandi sono stati creati, per ciascun anno, piu' di tre posti di lavoro ogni cento addetti. Oltre il 50% delle imprese ha incrementato la propria base occupazionale, mentre soltanto il 25 per cento ha ridotto la manodopera impiegata. Un andamento positivo che mostra, tuttavia, una tendenza alla contrazione nel corso del 1998. Questo andamento non e' pero' privo di ombre. Negli anni fra il 1995 e il 1998, infatti, le imprese hanno riportato all'interno funzioni che prima affidavano ad imprese esterne.

Questo può avere avuto ricadute negative sulle piccole imprese di subfornitura.
Il riportare all'interno dell'azienda tutta una serie di funzioni e' andato in parallelo alla diffusione dei lavori cosiddetti atipici: circa il 40% degli assunti e' inquadrato con contratti flessibili.
Un altro importante elemento emerso e' l'innalzamento dei titoli di studio degli occupati, prevalentemente legato all'uso di tecnologie informatiche.
L'aumento della scolarizzazione dei nuovi assunti non ha corrisposto però a un innalzamento dell'inquadramento dei nuovi occupati, spesso inquadrati in mansioni non corrispondenti al titolo di studio.

Una tendenza che, come hanno sottolineato i ricercatori Ciriec, rischia alla lunga di produrre una sottoutilizzazione del capitale umano delle imprese.
In aumento le professionalita' legate alla conduzione di macchinari, mentre diminuiscono quelle legate a lavori specializzati, specialmente artigianali.

In evidenza